Non ce ne voglia l’attuale dirigenza (in gran parte cambiata ma – ricordiamo – ancora non del tutto) ma questa è l’impressione che ne ricaviamo dalle ultime iniziative.
Da sempre questa OO.SS. insieme alle altre sigle ha denunciato le spese folli che in passato hanno caratterizzato una politica d’immagine adottata dal nostro istituto al di sopra dei propri mezzi:
acquisto di sedi dalla Banca d’Italia e di sedi di rappresentanza all’estero sulla cui utilità bisognerebbe aprire una seria riflessione, apertura di filiali “faraoniche” con marmi e tappeti di valore con finalità di inserimento in territori che dovranno essere valutate in termini di ritorni, acquisto di sportelli (Ubi) strapagati (circa 7 milioni di euro l’uno), senza dimenticare i quadri, le Oselle, le sponsorizzazioni a produzioni cinematografiche, le campagne pubblicitarie sulle principali reti televisive etc. etc.
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