Riportiamo qui di seguito quanto potrebbe avvenire, relativamente ai pagamenti in denaro contante di beni o servizi, qualora venisse approvato il Decreto legge cosiddetto Legge di Stabilità così come ora stabilito. Possiamo già definire (in sede tecnica) un grave errore l’ipotesi di elevare la soglia da 999,99 a 2.999,99 euro. In effetti il nostro Paese ha già il primato del numero di transazioni che vengono risolte a mezzo denaro contante e l’innalzamento della Soglia (come già ricordato dal Segretario Generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale) non è sicuramente la strada più indicata per contrastare il riciclaggio di denaro sporco, l’evasione fiscale ed il pagamento in nero delle prestazioni lavorative. Al contrario è necessario incentivare l’uso della moneta elettronica e delle altre forme di pagamento tracciabili, abbassando il limite entro il quale il pagamento in contati può essere effettuato. Rimaniamo dell’idea (peraltro condivisa da molti economisti) che il limite per il pagamento in contanti non dovrebbe superare l’attuale importo del valore nominale della moneta con il più alto valore facciale, cioè 500 euro. Questa riteniamo la strada maestra per un vero contrasto all’illegalità, il provvedimento che il Governo pare intenzionato ad intraprendere va invece in un’altra direzione.
Più contante in circolazione. Questo sarà uno degli effetti ottenuti dal nuovo disegno contenuto nella Legge di Stabilità. Le regole sulla circolazione del contante sono indicate dalla Legge Antiriciclaggio, che verrebbe modificata sostituendo il limite attuale di 1.000 euro con quello di 3.000 euro. Questo avrà delle conseguenze nella vita quotidiana dei cittadini italiani e di quelli europei che si trovino ad effettuare trasferimenti di denaro nel nostro Paese, oltre a tutti quelli elencati in premessa e riguardanti il contrasto all’evasione fiscale, alla lotta al riciclaggio di denaro sporco ed al lavoro nero.
Oggi chi desidera acquistare un bene od un servizio ed intende pagare con denaro contante, non deve superare la soglia di 999,99 euro. Per pagamenti superiori deve utilizzare strumenti tracciabili (assegni, carte di credito, bonifici…). Quindi quando il pagamento di un bene acquistato o di un servizio del professionista è pari o superiore a 1.000 euro, occorre pagare il correspettivo con strumenti diversi dal contante.
Ciò vale anche nei casi di trasferimento a titolo gratuito (donazioni, liberalità, regali): anche in queste occasioni l’importo massimo, per poterlo effettuare in contante, è di 999,99 euro.
Dal 1°gennaio 2016 tale soglia verrà elevata a 2.999,99 euro. Infatti l’art.49 del decreto 231/2007 di prevenzione del reato di riciclaggio stabilisce il divieto di trasferimento tra soggetti diversi, ed a qualsiasi titolo, di contante ed assegni o libretti bancari e postali al portatore. Ricordiamo che i limiti alla circolazione del contante continuano ad non essere applicati al prelevamento o versamento presso le Banche o gli Uffici Postali, in quanto (in questi casi) non si ha trasferimento da un soggetto ad un altro.
Rimangono quindi invariati i comportamenti da adottare, ma si modifica la quantità di denaro contante che potrà essere utilizzato da cittadini italiani e da cittadini Ue residenti od in transito nel nostro Paese.
Tutto ciò, ovviamente, prescinde dai profili fiscali in quanto l’elusione degli obblighi di fatturazione potrà essere sempre contestata a prescindere dalle prescrizioni per l’antiriciclaggio.