Si è svolta oggi la prevista assemblea degli Uffici Rischio anomalo e Gestione Crediti Massivi di Torino.
In allegato rimettiamo Ordine del Giorno dei Lavoratori che le Scriventi condividono, assumono e fanno proprio.
Un cordiale saluto.
Torino, 2 ottobre 2015
Dircredito Fabi First-Cisl Fisac_CGIL Uilca
La Bce ritiene che siano i crediti deteriorati il fardello – da 45 miliardi – per via del quale Mps non può più andare avanti da sola. “Sono il principale problema della banca – ha detto in assemblea Viola – sul quale siamo concentrati da tempo e abbiamo profuso risorse gigantesche”.
Repubblica, 15 settembre 2015
ORDINE DEL GIORNO
Le lavoratrici ed i lavoratori degli uffici Rischio Anomalo e Recupero Crediti Massivo della Banca MPS della piazza di Torino, riuniti in assemblea in data 2 ottobre 2015, ritengono che, diversamente da quanto affermato ai media, gli sforzi profusi dalla Banca, volti ad un reale recupero sulla partita dei crediti deteriorati, non trovino nella realtà adeguati e concreti risultati.
Rilevano infatti come per i distaccamenti di Torino non sia stata spesa alcuna risorsa né in termini di organici né di formazione, e come i rispettivi uffici si trovino ad operare con un carico di pratiche ben superiore rispetto alla previsione originaria del progetto riorganizzativo e con un livello di complessità, data di fatto dall’esercitare un lavoro nuovo, senza che l’azienda si sia fatta carico di erogare la necessaria istruzione.
Evidentemente le sopra citate “gigantesche risorse” sono state impiegate nel remunerare la società di consulenza, che ha calato dall’esterno un progetto, Gemini, del tutto inadeguato alle reali condizioni del personale e di organizzazione del lavoro presenti nel nostro istituto.
A distanza quasi di un anno e mezzo dalla partenza del Progetto Gemini nessun intervento risolutivo è stato eseguito sui carichi di lavoro, che al contrario continuano, nonostante i nostri sforzi giornalieri, a crescere costantemente.
Per quanto attiene la più recente riorganizzazione del Recupero Crediti Massivo, segnalano la presenza di gravi carenze organizzative e criticità riferibili al livello di professionalità fornito dalle agenzie di recupero esterno, alle quali è affidata la gestione delle pratiche.
Come se non bastasse l’organizzazione ormai fuori controllo, oltre alle pratiche, continuano a moltiplicarsi le richieste di compilazione di file di rilevazione, che non fanno altro che appesantire ulteriormente le incombenze e rischiano di rappresentare solo una ulteriore forma di “controllo sulla produzione” di cui davvero non sentivamo il bisogno.
Anche dal punto di vista informatico e più in generale degli strumenti di lavoro, nessuna risorsa è stata spesa in modo proficuo, come al contrario dovrebbe accadere quando di fatto un’azienda inizia un’attività nuova rispetto al passato.
Nonostante sia trascorso ormai diverso tempo dall’introduzione di Gemini, voluto dall’azienda a partire dalla considerazione che dal 2012 ad oggi il costo del credito a bilancio pesa ben più di quello del personale, non abbiamo notizia di alcun intervento rivolto ai colleghi delle filiali di dare maggiore rilevanza ad una sana gestione del credito, mentre abbiamo riprove giornaliere di come le pressioni commerciali alla vendita rimangano in vetta alle preoccupazioni della nostra dirigenza.
Sicuramente non accetteremo di essere percepiti dai colleghi della rete come istanza ulteriormente vessatoria.
A fronte di rischi operativi e contestuali carenze normative rispetto alle nuove mansioni da noi ricoperte ci troviamo, in totale assenze di tutele, a dover far fronte all’elevato numero di errori più o meno gravi prodotti dalle società di recupero esterno ed alla mancanza di documentazione prodotta dalle continue riorganizzazioni che hanno attraversato la banca negli ultimi anni.
Senza contare che ci ritroviamo a svolgere in molti casi le stesse lavorazioni che svolgono i livelli di gestione precedenti e successivi al nostro.
Riteniamo non più rinviabile una valutazione da parte dell’azienda delle sopra descritte inefficienze nella filiera e del conseguente prevedibile aumento dei costi di gestione, a fronte di risultati ad oggi davvero modesti.
In assenza di interventi migliorativi ci adopereremo nello svolgimento del ruolo nel più completo rispetto della normativa aziendale, considerando la presente quale manleva da eventuali responsabilità che vorranno esserci addebitate.
Torino, 2 ottobre 2015