Il progetto di Abi CBI sui pagamenti elettronici

By: Stephen McCullochCC BY 2.0

da Corriere.it – ROMA Restituire i soldi della pizza a un amico. Passare la «paghetta» al figlio. Se non si ha moneta contante in tasca, oggi queste operazioni sono impossibili da compiere. Come anche saldare il conto del taxi (a esclusione dei pochi mezzi abilitati a bancomat e carte di credito). Ma tra sei mesi, attraverso il «portafoglio elettronico» che il Consorzio Cbi, che opera sotto l’egida dell’Abi (Associazione bancaria italiana), sta preparando, basteranno pochi tocchi su una app dedicata su smartphone e tablet . Ecco in sintesi l’obiettivo del sistema di mobile payment in fase di realizzazione. Ne ha spiegato finalità e contenuti Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi e presidente del Cbi, il Consorzio, nato nel 1995, che collega attualmente oltre 980 mila imprese, 580 istituti finanziari (tra cui Poste Italiane e Cartalis) e rappresenta il 98% del settore bancario italiano.

«Dopo la realizzazione in Europa e in Italia dell’Area unica dei pagamenti in euro (Sepa) – spiega Sabatini – la nuova frontiera è spostare denaro tra persone fisiche utilizzando gli strumenti tecnologici oggi disponibili. Per questo banche o gestori di sistemi di pagamento stanno attivando servizi per consentire ai cittadini di trasferire denaro da un conto corrente a un altro». Con questi sistemi si riduce molto l’uso del contante e aumenta l’efficienza degli strumenti di pagamento. E l’operazione «si può eseguire usando una semplice app messa a disposizione dalla banca – aggiunge il presidente del Cbi – nella massima sicurezza».

Sul mercato sono disponibili in Italia e in Europa già alcuni sistemi simili, ma «collegano solo alcune banche tra loro – precisa Sabatini – mentre l’interoperabilità, anche in una prospettiva europea, collegherà il servizio di mobile payment di tutte le banche e consentirà a un cliente della banca A di effettuare un trasferimento di fondi al cliente della banca B utilizzando le app che la banca mette a disposizione». Così, pur non appartenendo allo stesso istituto di credito, non ci saranno ostacoli al trasferimento di denaro.

Per il portafoglio elettronico il Consorzio Cbi sta creando un grande data base che colleghi i numeri di telefono con l’identificativo del cliente: quando con lo smartphone verrà disposto il trasferimento di una certa somma, attraverso il data base , si opererà automaticamente il collegamento tra il telefono e il conto corrente. Mettere a disposizione questa piattaforma consentirà di aumentare la competizione tra banche che si suppone faranno a gara per offrire il nuovo servizio, un po’ come è avvenuto nel settore telefonico.

«Speriamo entro l’anno di arrivare a predisporre il nuovo sistema. Su questo il Consorzio Cbi sta lavorando per una soluzione italiana di interoperabilità per arrivare poi nel più grande contesto europeo». Al momento non sono stati decisi tetti di spostamento del denaro, sarà poi ogni istituto di credito che potrà decidere in modo autonomo eventuali limiti. E a chi è preoccupato delle frodi online , il direttore generale dell’Abi assicura: «È più facile farsi sottrarre un portafoglio che subire una frode informatica, perché i circuiti della moneta elettronica in Italia garantiscono la massima sicurezza al cliente, rispecchiando i più elevati standard».

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