Si potrebbe parafrasare così la pubblicità di una nota bibita per descrivere la situazione nelle filiali della nostra area.
Come ogni anno viene l’estate e come ogni estate ci troviamo a parlare del caldo e degli impianti di condizionamento che danno forfait.
Appena si richiede una prestazione maggiore questi macchinari mostrano i propri limiti, si bloccano, si rompono, cede qualche elemento accessorio ma indispensabile, c’è una fuga di gas etc. etc.
Il copione è simile in tutte le strutture: si arriva la mattina e non funziona, si chiede l’intervento che arriva il giorno dopo (in chiusura di filiale, praticamente dopo due giorni), gli operai lavorano per tutta la giornata senza alcun risultato, se ne vanno per elaborare un preventivo dalla cui approvazione dipende la salute dei colleghi.
Passano i giorni, molti sono stati e sono veramente torridi, e gli impianti continuano a non funzionare, i pinguini forniti di emergenza rinfrescano ma non consentono il ricambio, i ventilatori non servono nemmeno a rinfrescare. La Banca ha dichiarato di voler razionalizzare la manutenzione degli impianti, ma, in assenza di pianificazione degli interventi di manutenzione e pare a causa di uno strana scadenza della stessa al 31/7, stranamente, le manutenzioni sono più celeri ed efficaci (oltre che costose) dal 1 agosto in poi…prodigi del calendario Maya.
Sappiamo tutti, lo abbiamo già vissuto, che alcuni termini come razionalizzazione, semplificazione, liberalizzazione, normalmente fanno sì che qualcuno pagherà per queste scelte: è mai possibile che siano sempre i lavoratori???
Ci lavorereste voi, dirigenti di azienda e responsabili del servizio, in filiale a 38°???
Il caldo non vi preoccupa, vi importa solo delle frasi ad effetto. Energy manager ad esempio… È una nuova figura. Non è dato conoscere le sue attribuzioni precise, la cosa più concreta che si sa è che “segue una logica di saving e di rispetto ambientale” che non si capisce cos’è ma fa molto “green” Per capirci fa capo al suo lavoro la scelta di ridurre la portata degli scarichi dei water con delle buste d’acqua od operando sui galleggianti delle vaschette.
C’è da dire che gli scarichi sono più complessi di quanto sembri, ne sapevano qualcosa Troisi e Benigni che volevano insegnare il loro funzionamento a Leonardo da Vinci. Quindi se prima eravamo abituati alle cascate del Niagara adesso, in alcuni casi, ci dobbiamo accontentare del Piscio di Gallo della Corsica ed aspettare a lungo prima di poter tirare di nuovo lo sciacquone: della serie perdiamo più tempo e sprechiamo più acqua, ma tant’è…
Altra pensata ingegnosa dell’energy manager è quella di abolire il condizionamento aria nell’intervallo, il tutto in base ad una considerazione aziendale: i colleghi nell’intervallo devono lasciare i luoghi di lavoro, quindi si spegne l’impianto. Così si risparmia energia. E si provocano malori nei colleghi che restano in banca perché dentro ci sono 38° ma magari fuori c’è il deserto umano e ambientale…
Stranamente, però, la Banca – che è il padrone – il pomeriggio, poi, tiene acceso fino a molto più tardi, così se “eventualmente” qualche collega si trova a completare un lavoro lo fa in un ambiente confortevole. Tant’è vero che è previsto dalla normativa che “su segnalazione delle Strutture territorialmente competenti si può avere il posticipo dello spegnimento nel pomeriggio per il personale che si trattiene al lavoro” (ovviamente rigorosamente gratis…per compensare il costo della corrente…) Della serie: se serve ai dipendenti si nega, se serve alla Banca si fa…
Con il caldo e le filiali sudicie arrivano le blatte, animali schifosi e portatori di malattie che infestano le filiali, vanno addosso a colleghi e clienti, muoiono e restano a farci compagnia, ricompaiono ogni anno perché non si fanno le disinfestazioni preventive e perché le filiali sono sporche. Sì, le nostre filiali sono anche sudicie da anni, ma negli ultimi 3 siamo allo schifo totale. Gli addetti alle pulizie sono pochi, poco pagati e adibiti con tempi assurdi. Il taglio dei costi praticato dalla banca anche su questi servizi è responsabile di condizioni igienico sanitarie vergognose. Ma quelli che realmente si vergognano sembrano essere solo i colleghi stanchi di mostrare ai clienti in che condizioni siamo ridotti.
QUINDICI minuti per pulire una filiale: neanche la maga di Cenerentola ci riuscirebbe. E la sporcizia cresce. Con essa anche l’immondizia, sì quella che ci ha resi tristemente famosi negli scorsi anni. Quella che si accumula negli scantinati delle filiali: 5/10/11/13 sacchi di indifferenziato da smaltire. Ci sono gli orari di conferimento – di solito notturni – e quindi gli addetti alle pulizie non possono portar via l’immondizia durante il loro orario di lavoro perché rischiano di essere multati in prima persona.
Allora l’azienda che fa? Invece di cercare accordi con i comuni, ammucchia i sacchi negli scantinati per poi impegnare un’azienda – non sappiamo se munita dell’apposita autorizzazione categoria 2 bis a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento dell’Albo Gestori Ambientali (articolo 8, comma 1, lettera b e art. 16, comma 1, lettera b, decreto ministeriale 120/2014) – che periodicamente li carica su un camion e…non si sa dove vada…La legge vieta il trasporto di rifiuti non autorizzato, ma di certo da noi i sacchi maleodoranti si ammucchiano, nutrono le blatte e poi spariscono ….
Caro Bragadin, tu che parli di decoro perché non vieni qui a renderti conto di quanto sporco c’è? Di come le blatte crescono e girovagano nelle nostre filiali? Di come i colleghi, oltre lo stress provocato dalle pressioni commerciali assurde, soffrono le condizioni igienico sanitarie vergognose procurate dalla Banca???
Le segreterie
Napoli, 12/08/15
Was this article helpful?
YesNo