Sulla validità del progetto, sarebbe prematuro esprimere giudizi anche se qualche dubbio comincia a insinuarsi tra i colleghi.
Quello che invece possiamo dire, alla luce di quanto riferitoci dai colleghi è che l’accordo quadro, siglato a Siena tra azienda e oo.ss. il 12 giugno, che pure era nato per assicurare il perseguimento degli obiettivi della banca, nel rispetto della clientela e della dignità personale e professionale dei lavoratori, è stato disatteso e, anche se qualcuno dirà che non è così, purtroppo, come tale è stato percepito, e non da uno, in questo caso poteva trattarsi di fraintendimento, ma da molti.
Quindi, riteniamo che si poteva e si doveva operare meglio per far percepire ai colleghi, anche a quelli che dal cambiamento sentivano di essere stati penalizzati, che le scelte aziendali erano improntate a ”valori di correttezza, trasparenza, equità e rispetto per la persona”, come, peraltro, era previsto nell’accordo.
Certo, la ricerca del consenso e la valorizzazione di tutte le risorse non è semplice, ne siamo consapevoli … ma almeno ci si potrebbe provare.
La riuscita, di qualsiasi progetto, anche il più valido, non può prescindere dall’inclusione, dal contributo di ognuno e riteniamo che i colloqui non siano andati in questo senso, mentre potevano invece essere un’occasione per ristabilire un clima aziendale sereno e contribuire a ricostituire quella coesione e spirito di squadra che pressioni, minacce e graduatorie hanno minato fortemente.
Viterbo, 24 luglio 2015 La segreteria
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