Da repubblica.it – In mille davanti alla Fortezza da Basso, a Firenze, in mille con i cartelli e gli striscioni in un luogo che è diventato un simbolo per le donne dopo la sentenza che ha mandato assolti in appello i sei giovani condannati in primo grado per una violenza sessuale denunciata da una ragazza di 23 anni nel 2008. “Basta con le sentenze moraliste e sessiste” si leggeva su diversi cartelli. In piazza tante donne e uomini di tutte le età, membri di associazioni femministe, della Cgil e di centri antiviolenza. Fra i cartelli: “Disinibite e libere”, “la libertà è la nostra Fortezza”, “Libera di essere e fare ciò che voglio” e l’immancabile #nessunascusa. I manifestanti si sono raccolti in un lungo corteo che ha costeggiato la Fortezza da piazza Bambini e bambine di Beslan fino al Lago dei Cigni puntando torce accese contro le mura dell’edificio. Fra i manifestanti anche le deputate di Sel Alessia Petraglia e Marisa Nicchi e il consigliere regionale Tommaso Fattori di Toscana per il Sì. “Siamo qui nel luogo dello stupro – ha spiegato Lea Fiorentini di ‘Uniti in rete’, l’associazione che ha promosso l’iniziativa – per protestare contro le motivazioni della sentenza della corte d’appello in cui si è voluto approfondire in modo inappropriato la vita e le abitudini della vittima, quasi processandola al posto dei suoi aggressori. Ma la legge deve tutelare le vittime, non processarle”. Il corteo ha poi proseguito fino a raggiungere il centro e attraversare le vie della città.