La consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Credito si è conclusa ieri con consenso pari al 96,1%
La categoria è stata impegnata nello svolgimento della consultazione in cui si è chiesto il mandato alla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo con lo svolgimento di oltre 700 assemblee che hanno coinvolto 67.176 lavoratrici e lavoratori di cui 64.554 a favore (96,1%), 1.664 contrari (2,48%) e 958 astenuti (1,43%).
Un consenso larghissimo, di carattere talmente netto da rendere ancora più forte il rapporto tra il Sindacato e l’insieme dei lavoratori, che ha visto nel risultato contrattuale una vera capacità di rappresentare i bisogni e le esigenze di tutta la categoria.
Un risultato eccezionale e senza precedenti in categoria.
Ciò è dovuto al successo della mobilitazione di lavoratrici e lavoratori, alla forte tenuta unitaria di tutto il Sindacato, a un percorso vero di trasparenza e di democrazia che ha consentito la riconquista del Contratto Nazionale di lavoro in una delle vertenze più dure e difficili nella storia della categoria.
Avere sconfitto gli attacchi di ABI al ruolo del Contratto Nazionale difendendo l’area contrattuale, ha consentito la conclusione di un contratto caratterizzato da un’anima sociale capace di parlare il linguaggio della solidarietà verso le nuove generazioni e l’insieme di tutti gli occupati nel settore.
Il grandissimo consenso ricevuto impegna tutto il Sindacato a non disperdere questo patrimonio e a rafforzare il rapporto unitario con tutta la categoria.
Roma 17 giugno 2015
I Segretari Generali
Articolo da Sole24Ore – Bancari: il contratto fa il pieno di SI: 96,1%
Il consenso dei bancari oltre 96% all’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale è stato il più alto di tutti i tempi che si deve senz’altro alla sintesi equilibrata che le parti hanno unitariamente raggiunto, ma anche alla consapevolezza che di questo contratto è stata creata passo dopo passo. Con assemblee e consultazione: mai, in banca e nei media, si è parlato così tanto di un negoziato come di questo. La partecipazione dei lavoratori del resto si è vista anche nei due scioperi che hanno accompagnato questo negoziato a cui c’è stato un’adesione pressoché totale della categoria. 1000 oltre settecento assemblee che hanno coinvolto 67.176 lavoratori, 64.554 hanno votato a favore (96,1%), 1664 si sono detti contrari (2,48%) E 958 si sono astenuti 1,43%. Numeri molto lontani da quelli dell’ultimo contratto, quello del 2012, quando si fermarono al 59%. ” Il risultato del contratto e ormai siamo soddisfatti del positivo parere espresso dei lavoratori nelle assemblee – dichiara Nando Maria sì Leone, segretario generale della Fabi -. Ora la partita si gioca nelle prossime fusioni, quando a settembre inizierà un avere propria rivoluzione nel settore. Non accetteremo piagnistei o politiche aggressive rispetto eventuali tagli di personale “. Il mondo bancario, per Sileoni, ” ha urgente necessità di una politica condivisa tra le parti sociali rispetto alle nuove tecnologie e all’on-line, oltre che di un nuovo modello di banca, da realizzare azienda per azienda, con la condivisione dei sindacati. Se qualche banchiere pensa di poter fare affari e di dare così valore alle fusioni scaricandone i costi sul personale, e fuori strada. Nella trattativa per il contratto di lavoro, il sindacato unitariamente ha dato dimostrazione di poter risolvere con determinazione ogni problema “. Il segretario generale della Fisac Cgil, agostino nega le parla di ” un successo straordinario dovuto alla capacità di mobilitazione della categoria, alla forti tenuta unitaria di tutto il sindacato che consegna a tutti noi un patrimonio di consensi alla categoria che dobbiamo valorizzare guardando la contrattazione futura e non disperdere “. Il segretario generale di First (Fiba e Dircredito), Giulio Romani, osserva che ” è stato un contratto in cui le assemblee sono state più consapevoli. Anche per come abbiamo gestito il percorso: c’è stata la chiarezza tra i lavoratori che le alternative non sarebbero stati in nessun Modo migliori “. E poi, aggiungi romani, “abbiamo responsabilizzato i lavoratori. Il 1 aprile abbiamo messo sull’ipotesi di accordo sulle sigle per presa visione. La firmala a porremo in avi l’8 luglio perché abbiamo convenuto al tavolo con AB che quella era un’ipotesi possibile ma doveva essere vista per la firma dei lavoratori e quindi il contratto non sarebbe stato operativo finché i lavoratori non lo avessero approvato “. Per Massimo Masi, segretario generale della Uilca, è stata ” la trasparenza del rapporto con i lavoratori in tutte le fasi, dalla presentazione della piattaforma agli scioperi alle trattative svolti in diretta ad aver pagato. I lavoratori hanno capito la difficoltà del momento e quindi hanno riconosciuto che il risultato va oltre ogni aspettativa “. E questo per Emilio contrasto, segretario generale di Unisin, è “la conferma dell’importanza dell’unione del fronte sindacale nella difesa dei lavoratori “.