Abbiamo tutti improvvisamente e inaspettatamente appreso, dai quotidiani nazionali e dai principali siti d’informazione, la decisione del Cda della Capogruppo di porre all’approvazione dei Soci la sensibile riduzione del valore delle azioni BPVi da 62,50 euro a 48 euro (-23%).
Tale notizia – se non giunge inaspettata sulla base di oggettivi rapporti patrimoniali – sorprende sicuramente in considerazione della più volte sbandierata solidità patrimoniale dell’Istituto e della congruità del valore delle azioni fino a ieri strenuamente difesa con le rassicurazioni pubbliche espresse sia dalla Dirigenza che dal nostro management.
Senza entrare nel merito dell’iniziativa, le scriventi OO.SS. stigmatizzano il metodo con cui tale notizia è stata veicolata: ancora una volta si sono privilegiati i media e si è lasciata totalmente priva di informazioni tutta la Rete commerciale, disattendendo quei principi di corrette, chiare e costruttive relazioni industriali più volte richieste e auspicate – verbalmente – dalla stessa azienda.
Nessun comunicato, nessuna istruzione operativa, nessun commento è stato offerto ai colleghi e alle colleghe per far fronte alle prevedibili ire e lamentele di correntisti e azionisti alla riapertura delle Filiali giovedì mattina. In merito poi alle indicazioni veicolate alla rete a pomeriggio inoltrato, attraverso la comunicazione istituzionale, preferiamo astenerci da ogni commento.
I lavoratori e le lavoratrici sono stati lasciati soli, per l’ennesima volta, a fronteggiare l’onda di malcontento, le lamentele di correntisti e clienti soci, le gravi accuse provenienti dall’esterno (qualche volta oltre il limite del consentito) e si sono dovuti affidare ai pochi mezzi a disposizione, con senso del dovere, professionalità e buon senso.
Più volte le scriventi OO.SS. hanno denunciato, sopratutto negli ultimi 18 mesi, forzature arrivate dai vari Direttori Regionali, dalla Direzione Commerciale, dalla Direzione Generale e da altri soggetti più o meno titolati a farlo. In più occasioni l’Istituto ha tenuto a precisare che le politiche commerciali della Banca sono prerogativa diretta dell’Azienda, anche in merito alla scelta e alle modalità di collocazione dei prodotti. Questo concetto lo ribadiamo e su questo assunto porteremo avanti la nostra azione di tutela nell’interesse diretto dei colleghi, della loro professionalità e del loro operato. Per questo motivo il gioco dello “scarica barile” non potrà in alcun modo vedere coinvolti i colleghi che stanno “in prima linea”.
A ciò aggiungiamo (last but not least) che – in molti casi – i colleghi sono stati colpiti doppiamente in quanto “cortesemente invitati” in passato a contribuire anche con i risparmi propri (o dei loro familiari) al rafforzamento patrimoniale dell’azienda tramite sottoscrizione di azioni.
Analogo sforzo e contributo ci domandiamo se sia stato condiviso da “tutti” i responsabili della Bpvi.
Nelle prossime ore presenteremo alla Direzione una urgente richiesta d’incontro con il Presidente Giovanni Zonin e con il Consigliere Delegato Samuele Sorato, anche al fine di esprimere la nostra profonda preoccupazione per le condizioni lavorative che i colleghi dovranno sostenere, in rete e nelle strutture operative. Non vogliamo in alcun modo pensare che l’unica modalità “stand alone” che la Banca intenda perseguire veramente, sia quella di abbandonare i dipendenti al proprio destino.