Dal sito della Fondazione Culturale Responsabilità Etica www.fcre.it – Il 2015 è l’anno della stipula del negoziato bilaterale tra USA – Europa sul libero commercio, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, meglio noto come TTIP, finalizzato a ridurre le barriere commerciali, che ancora permangono a scapito del libero scambio di prodotti e servizi, e a rilanciare la crescita economica per uscire dalla crisi.
Un negoziato in principio segretissimo di cui però alcuni disegni sono iniziati a trapelare e che riguardano le ultime resistenze al libero mercato: tariffe doganali, lungaggini amministrative e presidi di interesse pubblico come i luoghi di arbitrato e le legislazioni degli Stati che confliggono con l’interesse privato, le regole sui servizi finanziari, le regole e le normative del settore agroalimetare e della sanità. Vincoli e legacci che bloccano la libera impresa lì dove ci sarebbe una landa da conquistare, si stima infatti che l’entrata in vigore dell’accordo porterebbe un beneficio di 119 miliardi di euro l’anno (pari a 545 euro per una famiglia media) per l’Europa, 95 miliardi di euro l’anno per gli USA (pari a 655 euro per famiglia)…ma bisogna chiedersi qual’è l’altra faccia della medaglia! L’Europa dunque è prossima all’accordo ma l’Europa dei movimenti non perde tempo, si è attivata con la campagna internazionale Stop – TTIP a cui fanno riferimento i gruppi dei vari paesi per fare informazione, sensibilizzazione sulle conseguenze deriverebbero dalla conclusione di questo accordo e i rischi per i beni comuni, l’ambiente, la democrazia.
Dedichiamo questa scheda all’approfondimento del TTIP, e dei pericoli insiti in questo accordo, come strumento per ampliare la diffusione della campagna Stop TTIP, riprendendo il Dossier “Fermiamo questo trattato”, realizzato da Mosaico di Pace (novembre 2014) www.mosaicodipace.it con il contributo di: Monica Di Sisto – Fairwatch, vicepresidente dell’associazione Fairwatch, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia, Nicoletta Dentico – Coalizione Democratising Global Health e membro CdA Banca Etica, Antonio Tricarico – Re:Common, Andrea Baranes – presidente Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Alessandro Mostaccio – Movimento Consumatori.