Banca d’Italia: Megale, le filiali prima di tutto

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“ROMA, 15 MARZO 2015. Difendere le filiali vuol dire difendere il ruolo di Banca d’Italia così Agostino Megale, Segretario Generale della Fisac/CGIL, non usa giri di parole in vista dello sciopero di lunedì prossimo 16 marzo (l’altro sciopero con tutti i dipendenti di BItalia si svolgerà il 23 marzo ) che, dopo il mondo del credito (ABI, il 30 gennaio, e FEDERCASSE, il 2 marzo), vedrà scendere in piazza anche i lavoratori della Banca d’Italia delle Filiali di cui si prevede la chiusura nei piani del Direttorio guidato da Ignazio Visco. “L’articolazione della rete territoriale della Banca d’Italia – dichiara Agostino Megale – non può essere rivista ulteriormente: la riforma c’è già stata, è stata fortemente voluta nel 2008 dall’allora Governatore Mario Draghi, il Sindacato ha preso atto della decisone unilateralmente assunta dall’Amministrazione e ne ha contrattato le ricadute sul mondo del lavoro”. “La prospettiva – prosegue la nota – avrebbe dovuto essere, però, quella di un effettivo potenziamento delle Filiali rimaste e, invece, il nuovo vertice ne ha deliberatamente provocato un progressivo ridimensionamento operativo, arrivando ora a proporne la chiusura su larga scala”.
“La Fisac/CGIL insieme agli altri sindacati, rifiuta una simile impostazione e chiede alla Banca di tornare al tavolo per proseguire il confronto avviato col protocollo d’intesa del 2 ottobre 2013”. “In quella sede – prosegue Agostino Megale – si era previsto «un confronto senza pregiudiziali sul valore e sulle prospettive evolutive del ruolo delle Filiali e sulla consequenziale configurazione della rete territoriale, al fine di individuare soluzioni sulle quali possa registrarsi la più ampia convergenza». Per questo, tale confronto deve riprendere e deve concludersi”. “L’auspicio – conclude Megale – è di addivenire a un modello flessibile di presenza sul territorio che garantisca la persistenza della Banca d’Italia in ogni contesto attualmente individuato, prevedendo anche un potenziamento di tutte quelle realtà dove lo richiedano le analisi sulla collocazione geografica, sulla dimensione demografica e sulla natura economica del distretto di riferimento”.
Nel concludere Megale ricorda dell’impegno che non solo la Fisac ma le stesse camere del lavoro territoriali metteranno in campo nella giornata di domani poiché c’è consapevolezza che pur nel nuovo contesto europeeo in cui centrale è il ruolo della BCE, Banca d’Italia deve continuare a rappresentare quel valore e quel patrimonio istituzionale e di competenze da sempre al servizio del Paese che noi difendiamo che non può e non deve essere svalorizzato.”

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