Il 26 e il 27 Febbraio a Bruxelles 18 rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Italia, Francia, Romania, Repubblica Ceca, Norvegia e Lussemburgo hanno partecipato alla prima riunione della Société Générale Europe Alliance.
La necessità di un’alleanza europea che permetta lo scambio delle informazioni tra i paesi in cui Société Générale ha sedi di lavoro, al fine di unire le rappresentanze sindacali e permettere loro di raggiungere obiettivi come il miglioramento delle condizioni di lavoro, il superamento di situazioni di dumping sociale e lo sviluppo del dialogo sociale, era fortemente sentita da tutte le organizzazioni sindacali.
In questo primo incontro, sono immediatamente emerse le priorità a cui è necessario lavorare da subito:
– Rafforzare la rete di relazione tra organizzazioni sindacali all’interno di ciascun Paese e quindi tra diversi Paesi europei. In Italia, ad esempio, la Société Générale non ha mai voluto stabilire relazioni industriali a livello di Gruppo, impedendo così di fatto la collaborazione tra le diverse aziende italiane nei momenti di crisi che hanno attraversato negli anni passati. Una più stretta collaborazione tra rappresentanti sindacali delle diverse realtà italiane permetterà di far fronte in maniera coerente e coesa ad eventuali futuri progetti che dovessero avere impatti occupazionali. Allo stesso tempo, sarà importante trovare una strategia comune per sviluppare e rafforzare una rete internazionale di relazioni sindacali, cercando di includere il maggior numero di Paesi possibile. Questo è fondamentale per far salire il livello delle relazioni industriali e per sfruttare al meglio le Istituzioni Europee di supporto, che sono istituzioni forti, ma con deboli legami con le rappresentanze sindacali.
– Rinegoziare l’accordo del CAE: la Société Générale Europe Alliance deve essere un collante tra le rappresentanze sindacali locali e il Comitato Aziendale Europeo. Questo legame, che deve essere rafforzato, presuppone che il CAE lavori in modo efficace. L’accordo che lo regola, redatto nel 1996 e revisionato nel 1998 e nel 2010, fa riferimento alle leggi francesi, ma non segue le Direttive Europee in materia, tant’è che è stato siglato unicamente dalle Organizzazioni Sindacali francesi. E’ quindi quanto mai urgente una rinegoziazione che includa nella stesura e nella trattativa con la Direzione parigina il maggior numero di Paesi diversi, al fine di redigere un accordo che permetta al CAE di lavorare nel modo più inclusivo possibile, favorendo la discussione e il raggiungimento di obiettivi comuni. Il Comitato Aziendale Europeo deve diventare lo strumento con cui la Société Générale Europe Alliance fa arrivare le sue istanze alla Direzione, monitorando la situazione di ogni paese. Per far questo, è necessario sindacalizzare il maggior numero di membri possibile, per far si che partecipino all’Alleanza anche i Paesi attualmente non rappresentati. La questione della rinegoziazione dell’Accordo CAE è stata immediatamente posta dalla Fisac-Cgil e dal suo Dipartimento Internazionale che a conclusione della riunione è stato unanimememente incaricato di redigere una proposta di Accordo CAE da utilizzare direttamente nella trattativa che intendiamo aprire con la casa-madre
– Portare a termine la negoziazione del Global Framework Agreement: il progetto di accordo mondiale sui diritti fondamentali proposto dai rappresentanti di UniGlobal alla Direzione parigina a metà gennaio permetterebbe di avere una cornice di diritti basilari all’interno della quale andare a negoziare accordi collettivi all’interno di ogni Paese. Fondamentale la necessità di avere Organizzazioni Sindacali forti e organizzate in ogni Paese in cui la Société Générale è presente, al fine di diventare interlocutori rappresentativi di tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati. L’Accordo, garantendo la non-discriminazione, il rispetto dei diritti fondamentali, delle Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e delle libertà sindacali non sostituirebbe il dialogo sociale interno ad ogni Paese, ma andrebbe a sostenerlo, monitorando le diverse situazioni e intervenendo laddove non si dovesse trovare una soluzione interna.
I due giorni di intenso lavoro a Bruxelles hanno permesso di elaborare una strategia comune a tutte le Rappresentanze di ogni Paese, basata sul lavorare insieme, sul rendere visibile il lavoro in corso informando le lavoratrici ed i lavoratori e sul proseguimento del cammino all’interno di ogni Paese, in maniera pragmatica ma ambiziosa al tempo stesso.
A tal fine, è stata redatta una road map che traccia i passi da percorrere da qui alla prossima riunione della Société Générale Europe Alliance – prevista per novembre – che vede come primo punto la necessità di ottenere il pieno appoggio di tutte le Rappresentanze Sindacali francesi alla richiesta di rinegoziazione dell’Accordo del CAE. E’ stata redatta una lettera indirizzata alle OOSS francesi, sensibilizzandole sull’opportunità che l’input per un nuovo accordo parta da loro o che almeno li veda convintamente coinvolti. Si tratta di un obiettivo europeo, non solo dei paesi extra-Francia e tutti devono essere proattivi. Le due Organizzazioni Sindacali francesi presenti, seppur manifestando un certo disagio, dovuto all’estrema frammentazione e conflittualità del panorama sindacale francese e al timore che le altre sigle si sentano “sotto pressione”, hanno dato il loro pieno appoggio all’iniziativa.