Martedì 17 le OO.SS hanno incontrato la Direzione per avere i dettagli di due progetti che dovrebbero essere entrambi finalizzati a dare impulso al business vita, valorizzando i diversi canali distributivi attraverso cui il Gruppo Cattolica colloca i prodotti.
Per 11 colleghi di BCC Vita si tratta di portare a termine un progetto iniziato nel 2013 che prevede l’accentramento in un’agenzia controllata da ICCREA dei servizi commerciali relativi all’offerta retail (carte di credito, credito al consumo, leasing, polizze vita) rivolta alle banche di credito cooperativo.
E’ stato quindi sottoscritto un accordo che prolunga di 12 mesi il distacco di questi colleghi presso l’agenzia assicurativa BCC-Retail.
Per quanto riguarda l’operazione di scissione di Cattolica Previdenza, già annunciata a giugno 2014 e deliberata definitivamente lo scorso 4 febbraio l’azienda ha annunciato l’intento di procedere con modalità differenti.
In questo caso infatti il portafoglio verrebbe avocato alla capogruppo, mentre i colleghi che operano nei servizi commerciali e di supporto commerciale verrebbero (almeno inizialmente) spostati in un’agenzia di proprietà di Cattolica.
La nostra organizzazione sindacale da sempre considera il distacco operativo come l’istituto in grado di contemperare al meglio, da una parte l’esigenza di flessibilità organizzativa e operativa dell’Azienda, dall’altra la tranquillità dei lavoratori in ragione della perfetta continuità dei rapporti contrattuali e dei trattamenti economici e normativi in essere.
Abbiamo quindi chiesto di prendere in considerazione questa modalità per gestire le fasi iniziali anche di questo progetto.
Nonostante siano passati mesi dall’annuncio dell’operazione l’Azienda non è stata in grado di fornire al sindacato informazioni di dettaglio sull’operazione né di indicare una data per l’apertura delle procedure di confronto.
Eppure in questi mesi a più riprese sono circolate indiscrezioni relativamente ad iniziative che l’Azienda avrebbe già messo in atto nei confronti del personale (per esempio passaggi di società e passaggi a forme contrattuali di tipo “autonomo”) che, se confermate, configurerebbero una violazione dei doveri stabiliti dalla legge (art.47 L.428/90) e dal contratto (art.15 CCNL Ania).
Prudenza e riservatezza non devono tracimare nella reticenza: i lavoratori hanno diritto ad avere delle risposte!
La FISAC-CGIL ha quindi consegnato, al termine dell’incontro, una richiesta ufficiale di spiegazioni e ammonito l’Azienda dall’intraprendere qualsiasi ulteriore azione e dal proseguire nell’inosservanza nel dovere di apertura delle procedure di confronto.
Solo con un confronto aperto e senza pregiudiziali si potranno affrontare al meglio gli effetti immediati e futuri dell’operazione e salvaguardare i colleghi coinvolti da eventuali ricadute negative, perché nessun lavoratore del Gruppo Cattolica deve pagare il conto di scelte imprenditoriali andate male e di cui non ha alcuna responsabilità.
Sarebbe un precedente inaccettabile per tutti.
Milano, Roma, Verona, 18 Febbraio 2015
FISAC-CGIL GRUPPO CATTOLICA