Quanto abbiamo appreso dalla stampa nella serata di ieri non può lasciarci indifferenti.
Il risultato fortemente negativo del Bilancio 2014 ci preoccupa, in particolare per le tensioni che potrebbe generare e che rischiano di scaricarsi principalmente sulla rete commerciale e su chi lavora in prima linea: quelle lavoratrici e quei lavoratori che quotidianamente e ostinatamente hanno, giorno per giorno, anno per anno, contribuito a far diventare Veneto Banca quello che era e che tutti auspichiamo possa ritornare ad essere.
Ci preoccupa il danno d’immagine che la Banca subirà nuovamente e che vanifica quel faticosissimo percorso di recupero avviato dopo l’assemblea dei soci del 2014.
Ci preoccupano altresì le possibili iniziative che potrebbero essere attuate per cercare di ripianare nel brevissimo la perdita d’esercizio e per difendere il patrimonio.
Chiediamo con forza trasparenza, chiarezza e rapidità di decisioni, ma soprattutto razionalità!
Le decisioni non potranno prevedere sacrifici sempre e solo per i lavoratori!
C’è infatti ancora chi, in giro per la banca, ritiene ancora insufficiente il contributo che i dipendenti danno, con la testa e con il cuore, per superare questa ennesima situazione di difficoltà che non è certo stata determinata dalle lavoratrici e dai lavoratori.
Loro hanno sempre creduto nella banca, nel suo management e hanno operato affinché la storia di Veneto Banca potesse durare nel tempo e riteniamo offensivo all’intelligenza di tutti sostenere
non si sia fatto abbastanza per “spremere un mercato” che da anni sta risentendo di una crisi e di una stagnazione generale mai viste prima.
Crediamo che le minacce più o meno velate, che certi budget a nostro giudizio raggiungibili solo sulla carta, che i report giornalieri e individuali, non siano la risposta migliore alla necessità di superare questo ulteriore (e speriamo ultimo) momento di enorme difficoltà.
Certi super managers sono persino riusciti a ideare un concorso a premi con la speranza di ottenere in soli tre mesi i risultati di un anno di lavoro.
A parte la valutazione sulla coerenza di tali scelte con l’impianto contrattuale ancora in essere, riteniamo che i dipendenti non siano sportivi dopati in un campionato dove si deve vincere con qualsiasi mezzo, ma bancari che devono offrire servizi adeguati alla clientela e al territorio e produrre utili per i soci.
Chi lavora bene deve essere gratificato con percorsi di carriera e di crescita professionale.
Dopo l’accordo del 17 dicembre 2014, che concludeva la procedura prevista dal CCNL, Veneto Banca ha puntualmente avviato la riorganizzazione della propria struttura commerciale lasciando però dubbi e perplessità sulla coerenza tra quanto si sta facendo rispetto a quanto previsto nel progetto iniziale.
La riorganizzazione era stata presentata per recuperare efficienza, anche attraverso un intervento importante nell’ambito dell’Information Tecnology, ma a oggi si registrano diffusamente
confusione organizzativa, indeterminatezza dei centri decisionali, prassi operative obsolete che si trascinano per inerzia… e della tanto acclamata innovazione?
Per ora ci sono solo i costi delle consulenze e dei managers da pagare.
Inoltre ci sono state segnalate iniziative che rappresentano una “fuga in avanti” rispetto alla seconda parte della riorganizzazione che l’azienda aveva dichiarato avrebbe previsto un
intervento sulle filiali nel secondo semestre del 2015 e sarebbe stata oggetto di un’adeguata informativa così come previsto dal vigente CCNL.
Ci riferiamo ad aggregazioni di filiali con conseguenti ricadute sul personale dipendente che devono essere oggetto di un confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Confidavamo che il peggio fosse alle nostre spalle, ma dobbiamo ahinoi constatare che non c’è mai limite… Siamo ancora una volta consapevoli che la crescente velocità con cui il contesto
competitivo richiede di cambiare rende sempre più difficile la gestione dei cambiamenti, ma siamo soprattutto consapevoli che le migliaia di lavoratrici e lavoratori di questo Gruppo sono
stati storicamente la vera forza della crescita e dello sviluppo di questa banca.
Forse da qui si potrà voltare pagina, le lavoratrici ed i lavoratori di Veneto Banca non hanno mai smesso di credere in un futuro migliore, nonostante le numerose occasioni di sconforto.
Vogliamo continuare a credere nella nostra azienda, però pretendiamo che d’ora in avanti i cambiamenti siano razionali, che le scelte siano finalizzate a trasformazioni tangibili, adeguate
alla velocità del contesto e rispettose di tutti, senza lasciare indietro nessuno, perché solo così lavoratori e azienda, insieme, saremo in grado di superare tutti gli ostacoli per garantire continuità alla nostra banca.
Montebelluna, 12 febbraio 2014