I Moralisti con la Nostra Morale…..

L’amministratore delegato della Fiat, Marchionne, che è noto all’opinione pubblica per i suoi atteggiamenti da “padrone”, paragonato al Consiglio dell’AGCOM, dimostra senza alcun dubbio maggiore rispetto per la democrazia.

Vi raccontiamo cosa è successo.

Il 30 gennaio 2015 in sede di confronto sindacale per rinnovare e rivedere la convenzione per la disciplina delle relazioni sindacali, (che, ci piace ricordare è stata revocata con atto unilaterale dell’Autorità) il Segretario Generale dell’AGCOM, con il solito atteggiamento insofferente ed irriguardoso verso chiunque non sia appiattito supinamente sulle sue idee, ci ha informato che è intenzione del Consiglio dell’AGCOM superare ogni tipo di negoziazione sindacale e offrire alle stesse solo “la possibilità di essere sentite su tutte le materie inerenti le attività nel contesto lavorativo, senza alcuna distinzione per ciò che è oggetto di informativa (organizzazione e funzionamento) e per ciò che è oggetto di trattativa (trattamento giuridico ed economico del personale): insomma, una volta informate le OO.SS., qualora non si dovesse addivenire ad una soluzione concordata, l’Autorità assumerebbe tutte le decisioni in perfetta autonomia”

Con queste dichiarazioni abbiamo avuto l’ennesima conferma che in questo Paese, oltre alle imprese che licenziano e limitano i diritti acquisiti, c’è anche una importante istituzione di Garanzia che, sebbene Pubblica, ambisce a svincolarsi in modo eclatante dal confronto con le parti sociali.

L’attuale Consiglio dell’AGCOM continua a voler agire da “moralista con la morale degli altri” vuole sbarazzarsi del contrappeso e dell’intervento dei sindacati, previsto dalla Costituzione, per poter decidere liberamente sullo stato giuridico dei lavoratori, aumentare il numero dei diretti collaboratori del Consiglio (staff) e contemporaneamente erodere il trattamento economico dei dipendenti (lasciando praticamente intoccati i propri sodali).

Siamo giunti ad un livello di pericolo estremo: i Regolamenti non costituiscono più il quadro di regole entro cui muoversi, ma esistono solo per essere una “copertura” visto che questa governance intende costruire un meccanismo idoneo a renderli continuamente modificabili per farli diventare, di volta in volta, perfettamente aderenti alle proprie esigenze.

Nel nome di una visione del tutto personale dell’autonomia e dell’indipendenza, l’attuale Consiglio ed il Segretario Generale si stanno preparando il terreno per poter agire al di fuori di ogni controllo.

Ormai è chiara l’intenzione di cancellare ogni tipo di “contrappeso”: si vuole escludere chi sta dalla parte dei lavoratori e lotta tenacemente per difendere i loro diritti, per avere le mani libere su tutte le questioni in modo da poter intervenire, attraverso azioni unilaterali ed al di fuori di qualsiasi quadro di regole, su ogni materia contrattuale e normativa.

D’altra parte la storia recente dei provvedimenti varati in Autorità dice proprio questo: interpretazioni fantasiose delle norme, procedimenti disciplinari che la magistratura (sia civile che amministrativa) ha dichiarato illegittimi, procedure concorsuali claudicanti ed annullate dai giudici amministrativi, condanne al pagamento delle spese di giustizia con evidente sperpero di denaro pubblico, onerose consulenze sulla riorganizzazione, per poi disattendere in toto tuti i consigli ricevuti.

Ancora una volta è stata rappresentata la realtà di una AGCOM che conferma l’immagine di un0Istituzione moribonda, che continua a far danni ed a creare forti lacerazioni . Il tutto perseguito con atteggiamenti poco consoni al ruolo, tesi unicamente a peggiorare il già pesante clima di tensione, utilizzando più volte parole sfrontate nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori.

Ancora una volta riteniamo che in assenza di un chiaro cambio di rotta, le dimissioni dell’attuale Consiglio e del Segretario generale rappresentino l’unica medicina possibile per riportare l’AGCOM a quel livello di eccellenza che, oggettivamente, negli ultimi tempi è sceso al disotto della sufficienza. Il nostro compito precipuo, nell’interesse dell’Istituzione, delle lavoratrici e dei lavoratori dell’AGCOM sarà quello di mostrare al Paese ed alle Istituzioni nazionali i danni che questi Signori del momento stanno portando all’Istituzione ed all’Italia stessa .

RSA AGCOM FISAC/CGIL – UILCA

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