Ormai da qualche anno l’azienda prevede chiusure aziendali e chiede ai dipendenti di predisporre piani annuali nell’intento di abbattere od anche azzerare le ferie residue.
Le Risorse Umane inviano regolarmente anche mail perentorie con il numero minimo di giornate da usufruire entro la fine dell’anno.
Le disposizioni delle risorse umane vengono tuttavia regolarmente superate; accade infatti che in molte aree dell’azienda le autorizzazioni alle ferie non arrivino mai e magari che si venga cooptati all’ultimo minuto per il presidio nei giorni di chiusura.
A “risolvere” l’inconciliabilità tra la visione operativa per cui le risorse devono sempre essere “a disposizione” del business e le esigenze bilancistiche di riduzione delle poste di accantonamento di costi, arriva la nuova possibilità di monetizzare ferie e permessi.
Con circolare aziendale del 9 ottobre scorso sono quindi state emanate le istruzioni per chi intendesse farsi pagare ferie, festività, banca ore e permessi. Le richieste devono essere inserite a Cronoweb entro il prossimo 7 novembre.
Nonostante 3 pagine di spiegazioni corroborate da un articolato diagramma, riteniamo che i colleghi abbiano più di un elemento di incertezza.
Innanzitutto il numero delle giornate/ore da richiedere deve tener conto delle ferie/permessi che si intendono prendere fino a fine anno.
Si pongono quindi immediatamente alcune semplici domande: se sbaglio e mi faccio pagare più ferie di quelle che effettivamente disporrò a fine anno? E se ho necessità di prendermi qualche giorno in più non programmato? E se il capo mi “chiede” all’ultimo minuto di fare il presidio a fine anno? O ancora, e se il capo non ha ancora autorizzato il piano ferie di Natale?
Nessuna gestione degli “errori” è esaminata in circolare; forse si spera che su 1600 lavoratori non si presentino casi particolari? Oppure si pensa di gestirli “alla meglio” al loro verificarsi? E alla meglio per chi?
Ma non basta. Nella circolare mancano del tutto gli elementi per una corretta valutazione della convenienza economica della scelta. Se per ferie e festività anno corrente ci si può rifare a quanto normato nel contratto integrativo, diversamente è per le altre tipologie, la cui monetizzazione è lasciata al libero arbitrio dell’azienda.
Le ferie sono cose serie e trattarle con superficialità non aiuta certo a realizzare quel contemperamento delle esigenze produttive aziendali e delle esigenze personali e familiari del lavoratore che è alla base delle norme di legge e di contratto.
Chiediamo quindi che l’azienda proroghi i termini per l’inserimento delle richieste di monetizzazione delle ferie/permessi e che venga data sicurezza a tutti i collaboratori sulla programmazione delle ferie di fine anno.
Milano, Roma, Verona 5 novembre 2014
FISAC-CGIL GRUPPO CATTOLICA
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