Il 24 settembre scorso abbiamo unitariamente incontrato il Direttore operativo ed il Responsabile del personale dell’Area. Appuntamento mai così opportuno per consentirci ancora una volta di rappresentare in quali condizioni lavorano i colleghi dell’Area e soprattutto coloro che operano in Rete. Filiali con evidenti carenze di organico a cui vengono assegnati obiettivi commerciali spesso velleitari rivisti sempre al rialzo , colleghi che vengono sottoposti a monitoraggi anche orari da una molteplicità di figure e che vengono minacciati di trasferimento qualora non raggiungano gli obiettivi. Dietro questa schizofrenia che chiede ogni giorno a ciascuno di noi l’impossibile, si nasconde l’incapacità di strutturare percorsi anche commerciali non emergenziali, organici e sostenibili.
Nel corso dell’incontro abbiamo unitariamente chiesto al Direttore operativo , anche alla luce del recente incontro fra le ns. segreterie di coordinamento ed il Responsabile della direzione Rete , di intervenire sulla filiera commerciale per impedire monitoraggi reiterati nel corso della stessa giornata, capaci solo di distrarre l’attività lavorativa e di acuire l’ansia di chi lavora. Mail riversate indifferenziatamente su tutta la Rete come una spiacevole catena di Sant’Antonio in cui si stimola, si irride , si minaccia più o meno velatamente con un lessico spesso inadeguato, inappropriato ed offensivo. Troppa gente che chiede , poca gente che fa. In tal senso ci faremo parte diligente per partecipare al Capo Area tutti i casi di esasperazione dei monitoraggi commerciali, sia nella frequenza che nei contenuti. Abbiamo inoltre ribadito ancora una volta che le riunioni lavorative anche commerciali devono avvenire nel rispetto dell’orario di lavoro. In merito alla consistente mobilità attuata e prevista, abbiamo chiesto al Responsabile del personale una maggior trasparenza e correttezza nella gestione dei trasferimenti, lamentando che in taluni casi nel suo perimetro sono avvenute forzature finalizzate a camuffare trasferimenti d’ufficio in trasferimenti su richiesta del lavoratore.
Che la coperta sia sempre più corta e che lo diventerà ancor più dopo le prossime uscite per esodo è evidente a tutti, ma a questo si aggiunge il tentativo di legittimare l’indifendibile attraverso un percorso di ridefinizione degli organici delle filiali, che parte dal risultato voluto per ricostruire i fattori che lo determinano.
La schizofrenia si manifesta anche nella ns. Area con atteggiamenti poco professionali, dai quali traspare la volontà di fare quadrare i propri conti a discapito di altri : come si potrebbero diversamente definire i più o meno espliciti inviti rivolti alla Rete dalla ns. Direzione commerciale per privilegiare il proprio perimetro a discapito di altri ritenuti secondari ? Prima il collocamento dei prodotti ed i contatti e …. poi tutto il resto.
I lavoratori sono disorientati e spesso umiliati ma stanno cercando con diligenza, consapevolezza e volontà di fare quadrare il cerchio, impresa non facile. Certamente questo modus operandi non genera valore per la banca, depauperando quello che tutti dichiarano come l’asset più importante : le risorse umane , il personale. Valutazioni del personale talvolta budgettizzate, prive di un contesto organico orientato alla valorizzazione della risorsa e talvolta semplicemente offensive ; classifiche individuali prive di una logica di riscontro con il contesto nel quale i colleghi operano ; assunzioni discrezionali e costi consulenziali alle stelle. Ultimo ma non per ultimo, la vicenda dell’ ulteriore incremento degli emolumenti del top management , la ciliegina su una torta evidentemente avariata.
CHI LAVORA PER IL BENE DELLA BANCA SI INTERROGHI.
Milano, 29 settembre 2014
LE SEGRETERIE