Per le Aziende che contrastano la criminalità organizzata e operano in legalità, da oggi diventa più facile ottenere credito. Infatti è stato emanato dall’Antitrust il regolamento che definisce il Rating di Legalità per le Imprese. Il meccanismo era stato proposto all’inizio del 2012 dal Consigliere per la Legalità di Confindustria trovando vasti consensi e ora, dopo l’approvazione di Legge, entra nella “fase operativa”.
Il Rating costituisce una sorte di pagella che l’Autorità garante della Concorrenza attribuisce con un punteggio da una a tre stelle. Per un’Impresa significa avere i titoli ufficiali per richiedere un accesso facilitato ai finanziamenti bancari. Il regolamento ha avuto parere favorevole da parte dei Ministeri dell’Interno e di Grazie e Giustizia e dallo stesso Responsabile dell’Autorithy.
In una nota ufficiale l’Antitrust comunica che “il rating sarà operativo entro la fine dell’anno in corso”. Si è in attesa di un decreto da parte del Ministero dell’Economia (che è già in fase di elaborazione) per stabilire come le Banche devono comportarsi di fronte alle Aziende con punteggi di meriti.
Il Rating sarà assegnato ad Aziende operanti in Italia con un fatturato di minimo due milioni di euro nell’esercizio dell’anno precedente la richiesta, iscritte al Registro delle Imprese da almeno due anni.
Il punteggio di una stella sarà assegnato (sempre dall’Antitrust) ad Aziende con Imprenditori (o Soci, Rappresentanti e Dirigenti apicali se trattasi di Impresa collettiva), che non abbiano ricevuto sentenza di condanna per reati tributari e contro la Pubblica Amministrazione; per reati di criminalità organizzata e che non abbiano procedimenti penali in corso.
Il secondo requisito consiste nel fatto che nel biennio precedente la richiesta di Rating, l’Azienda non sia stata condannata per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme da tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro o per violazione degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori.
Il terzo requisito è l’assenza di accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato e di provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non sia stato assolto l’obbligo di restituzione.
L’Impresa dovrà dichiarare inoltre di eseguire pagamenti e/o transazioni finanziarie per le somme eccedenti la soglia di mille euro solo con strumenti di pagamento tracciabili. Il punteggio sale da due a tre stelle se sono rispettati fino a sei altri requisiti. Tra questi fondamentale è l’adesione ed il rispetto del Protocollo di Legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria e, a livello locale, dalle Prefetture e dalle Associazioni di Categoria.
Un altro requisito dall’alto valore simbolico è la denuncia all’Autorità Giudiziaria o alle Forze di Polizia, di reati previsti dal regolamento commessi a danno dell’Imprenditore o dei propri famigliari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale.
Si stabilisce in definitiva il riconoscimento ufficiale del valore etico di un’Impresa che valorizza la legalità.