da Repubblica.it – MILANO – Conti semestrali in miglioramento per Unicredit, che tra aprile e giugno conferma le tendenze del primo trimestre 2014. Più commissioni, un margine di interesse in crescita (grazie soprattutto al rincaro dei servizi) e il calo dei crediti deteriorati lordi e dei relativi accantonamenti, portano a 403 milioni di euro l’utile netto del secondo trimestre d’esercizio, e a 1,1 miliardi la provvista del semestre (+37,8%).
“I risultati positivi confermano la buona performance commerciale del gruppo, malgrado un quadro macro ancora incerto, e ci avvicinano all’obiettivo di circa 2 miliardi di utile netto per il 2014, diventato più sfidante alla luce della modifica dell’imposta sulla valutazione della quota in Banca d’Italia, non inclusa nelle nostre previsioni”, ha detto l’ad Federico Ghizzoni, riferendosi alla maggiorazione dell’imposta sulla rivalutazione del 20% nell’istituto di vigilanza, maggiorazione costata circa 215 milioni al gruppo.
Anche il patrimonio migliora “significativamente”, fa sapere Unicredit. Il coefficiente di capitale regolamentare Cet1 (tenuto conto di tutti gli effetti di Basilea3) sale a giugno al 10,4% (dal 9,5% del primo trimestre), e al 10,8% nel regime di transizione regolamentare, grazie alla riduzione delle attività ponderate per il rischio (+42 punti base sul patrimonio), agli utili capitalizzati (+6 punti base), al dividendo in natura (+9 punti base), ma anche per l’incremento della riserva di attività finanziarie disponibili per la vendita e oscillazione cambi (+18 punti base).
I ricavi nel secondo semestre sono di 5,7 miliardi, 2,8% in meno di un anno prima, ma anche i costi sono limati a 3,4 miliardi, -2%. Le commissioni salgono dell’8,5% dall’anno prima, i margini di interesse del 5,9%. La qualità dell’attivo è in miglioramento, con i crediti deteriorati lordi in calo seppur minimo (-0,1%) a 82,4 miliardi, e un tasso di copertura sopra il 51%, “in linea con le migliori banche d’Europa”. Dei crediti difficili, le sofferenze salgono dello 0,6% a 49,6 miliardi, tutti gli altri limano dell’1,2% a 32,8 miliardi.
Anche le attività italiane, per anni punto debole della banca, mostrano un utile netto in crescita, e pari a 600 milioni nel trimestre (+28%), dopo l’erogazione di 3,1 miliardi di nuovi crediti tra aprile e giugno (+13%).
Contestualmente ai conti di metà esercizio la banca ha annunciato un paio di cambiamenti manageriali. Il primo riguarda Jean Pierre Mustier, vice dg che guida il Corporate investment banking, e dal 1° gennaio 2015 sarà sostituito da Gianni Franco Papa, finora responsabile della divisione Centro Est Europa del gruppo. Lascia Unicredit anche Nadine Faruque, responsabile affari legali del gruppo. La posizione verrà sdoppiata e affidata a Carlo Appetiti per quanto riguarda l’implementazione delle normative (compliance), mentre Carlo Kostka e Gianpaolo Alessandro gestoranno in co-responsabilità le attività legali della banca.