Rsa Milano: Mix pericoloso

 

By: Valentina Pau – All Rights Reserved

Il 16 luglio scorso abbiamo incontrato il Responsabile del Dipartimento Operativo, Francesco Avino, il Responsabile del Settore Risorse Umane, Fabio Pirozzolo, e la collega Maria Grazia Rigamonti, Gestore Risorse Umane. All’incontro è intervenuto anche il Responsabile dell’Area Alessandro Signorini.

In primis abbiamo ribadito le nostre riserve in merito al riassetto dell’Ufficio Commerciale e Prodotti di Area con specifico riferimento al Comparto Prodotti che sino ad oggi ha svolto il ruolo di service operativo e commerciale per tutta la rete. Lo spacchettamento di queste strutture, che vengono poste a riporto gerarchico di direzioni commerciali che si occupano di segmenti di clientela non coerenti, nemmeno in prevalenza, è il segno della volontà di seguire le sirene della divisionalizzazione a prescindere dalle gravi carenze di organico che consiglierebbero di fare sinergia unendo le poche forze e competenze. Sotto la direzione commerciale Retail sono infatti confluiti sia il “Settore Middle Office Prodotti“, che fornisce supporto operativo a tutta la rete, che il nuovo “Settore Specialisti di Prodotto Retail”, composto da colleghi che operano indiscriminatamente su tutti i sottosegmenti: Family, Small Business, PMI ed anche Private. A riporto della direzione commerciale Corporate è stato costituito il “Settore Specialisti di Prodotto Corporate e Organismi di Garanzia”, che nelle sue componenti Confidi ed Agroalimentare opera in prevalenza nel mercato Small Business. La coperta da corta è diventata cortissima e questa divisione crea la necessità di implementare nuove figure, da formare adeguatamente, per offrire a tutta la rete lo stesso seguimento.

Abbiamo chiesto in tal senso al dir. Avino e al dir. Signorini di rappresentare tale incongruenza alle funzioni centrali facendosi garanti del mantenimento di un livello omogeneo di seguimento per tutti i colleghi della rete.

Ritornano in auge, ma in realtà non si sono mai sopite, le indiscriminate pressioni commerciali, con numerosi episodi nei quali i colleghi che operano in rete ricevono più e più inviti giornalieri a raggiungere gli obiettivi, con malcelate minacce talora operate a carico di filiali sottodimensionate. Ribaltare le sollecitazioni in modo acritico e lineare, senza operare il necessario distinguo, andando a forzare su colleghi che nonostante le tante criticità si impegnano per raggiungere gli obiettivi fissati, talora assai velleitari, crea un danno all’azienda e dilapida quel residuo patrimonio di condivisione necessario per la salvezza e la valorizzazione della banca. Il dir. Signorini si è impegnato, dietro nostra sollecitazione, ad intervenire per impedire la recrudescenza di questi fenomeni. Per parte nostra, denunceremo pressioni scomposte e forzature più o meno velate che dovessero ledere la dignità delle persone.

Comprendiamo la delicatezza del momento e le difficoltà di un’area a cui sono stati assegnati obiettivi fortemente ambiziosi pur operando in un contesto fortemente sviluppato e selettivo che ci vede con uno scarso livello di penetrazione nel territorio e marcati stretti dai primi operatori del settore che si contendono la piazza, con numerose filiali sottodimensionate o con un numero di rapporti molto contenuto e dopo anni nei quali la reputazione non ci ha certo aiutato. Ma a maggior ragione riteniamo che l’azienda, se ne è capace, debba fare esercizio di intelligenza e responsabilità nel pieno rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori.

Infine, lanciamo un grido di allarme per quanto riguarda gli organici: molte sono le filiali sottodimensionate e troppe saranno quelle sotto organico – e senza possibilità di ripristino dei numeri – nei prossimi mesi in conseguenza degli esodi. In particolare per quanto attiene gli operatori di sportello, già oggi la scelta sconsiderata di azzerare il Nucleo del Direttore Operativo – sostenendo che ogni filiale deve autofinanziarsi le sostituzioni inventandosi dal niente i cassieri – comporta “prestiti” di personale da una filiale all’altra per periodi di tempo anche significativi. Questa situazione abnorme è destinata a peggiorare e, nonostante la disponibilità dei colleghi, non si potrà andare avanti all’infinito. Infatti, se già ora nella nostra area sono decine i ruoli scoperti, con un centinaio di esodati in uscita dalla rete come sarà possibile garantire l’apertura di tutte le filiali e la loro regolare operatività?

Se alla situazione degli organici si aggiungono le inusitate pressioni commerciali e si aggiungono altresì le diseconomie di scala costituite da divisionalizzazioni che moltiplicano i ruoli ed indeboliscono le funzioni di supporto, il mix diventa pericoloso.

Milano, 22 luglio 2014 LA SEGRETERIA FISAC

 

 

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