Le OOSS nella giornata di ieri hanno ricevuto un’informativa relativa a nuove tensioni occupazionali pari ai 330 esuberi, che stando al P.I. dovevano essere riassorbiti dal blocco del turn-over, e che invece nei fatti si sono trasformati in esuberi veri e propri, con un focus particolare sulla Direzione Territoriale Centro Sud. In particolare la riorganizzazione prevede:
SICILIA
Chiusura di 26 filiali in aggiunta alle 4 già programmate su un totale di 119 filiali attualmente presenti sul territorio ( oltre il 25%) e chiusura dell’area Affari Catania Nord. Tale operazione coinvolgerà 116 risorse che dovranno essere ricollocate attraverso un processo di mobilità territoriale a scorrimento.
ROMA
Chiusura dell’ Area Affari Roma Nord della Div BPN e dell’Area Affari Roma del Credito Bergamasco e riarticolazione delle filiali nelle due nuove Aree Roma Nord e Roma Sud della Div. BPN, con contestuale chiusura di tre sportelli e creazione di due nuovi nuclei.
Tali interventi vengono motivati dall’azienda sul territorio siciliano “con risultati inferiori alle attese, pur a fronte di interventi finalizzati ad incrementare efficacia ed efficienza commerciale” e sul territorio romano “dalla riarticolazione finalizzata a migliorare il risultato economico del territorio che ,ad oggi, si rivela del tutto insoddisfacente”. Se gli interventi realizzati, risultati poi inefficaci, si sono concretizzati con l’introduzione del nuovo modello organizzativo, come OO.SS. non ci stupiamo affatto dell’esito di tale risultato.
I suddetti interventi provocheranno, sempre secondo quanto dichiarato dall’azienda, un’eccedenza di risorse in Sicilia di 70 unità e a Roma di 60, nell’ambito dei 330 già dichiarati dal P.I.
In attesa di aprire il confronto sono stati richiesti ulteriori dati, ma fin da ora queste OOSS ritengono inaccettabile che per l’ennesima volta vengano scaricate sui lavoratori le responsabilità di una gestione aziendale che si è dimostrata nel corso degli anni evidentemente fallimentare e denunciano l’assenza di un piano di sviluppo credibile, in particolare sul Centro Sud, che sembra invece essere pian piano abbandonato da questo che è il quarto Gruppo bancario a livello nazionale; abbandono progressivo che si sta rivelando particolarmente drammatico soprattutto su un territorio come quello siciliano, già falcidiato nel tessuto economico e sociale da una crisi che non accenna a risolversi. Così come è incomprensibile che vengano denunciati ulteriori esuberi sulla rete commerciale romana che ci risulta essere anch’essa sotto organico e in continuo affanno.
In attesa del Comitato di monitoraggio del 23 p.v., queste OO.SS. non possono che riaffermare la volontà di gestire anche questa situazione con gli strumenti da sempre adottati nel Gruppo che prevedono:
- Volontarietà per le eventuali uscite;
- Forti garanzie sulla mobilità territoriale e professionale
- Adeguato ricambio generazionale
- Incentivazioni all’esodo
- Adeguata formazione e riconversione professionale
Le OO.SS. vedono con preoccupazione questo disimpegno del nostro Gruppo nei confronti di territori importanti, disimpegno che senza una progettualità di controtendenza, potrebbe aprire la strada per analoghi interventi su tutto il territorio nazionale.
Coord di Gruppo Banco Popolare
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