Antiriciclaggio: nuove disposizioni sui Pos

By: Igor Zhorov – All Rights Reserved
L’obbligo di accettare il Bancomat sopra i 30 euro (obbligo che scatterà il 30 giugno per commercianti, artigiani, imprese e professionisti), trova impreparate molte di queste categorie. Tra le cause ostative troviamo la scarsa cultura digitale di alcuni settori della popolazione ed i costi (ritenuti eccessivi) di installazione e gestione dei Pos.
Nel nostro paese le carte bancomat sono 44 milioni e 200mila (dati di Banca d’Italia) ed i Pos sono circa 1.500.000 gestiti dal “sistema bancario” e 53mila da Banco Poste. Un numero che è in linea con quello degli altri Paesi, quello che varia è che in Italia l’uso è più contenuto. I costi variano da Istituto a Istituto e da zone territoriali ad altre, con incidenza maggiore (così affermano le Associazioni di categoria) per artigiani e commercianti. Da qui la richiesta di alzate la soglia ad almeno 50 euro.
Ci sono Banche che da tempo hanno studiato prodotti ad hoc, come la non obbligatorietà dell’apertura di un conto corrente, la possibilità di ricevere pagamenti tramite carte in mobilità ed a costi contenuti (tramite smartphone) oppure con collegamenti tramite tablet a costi convenzionati per le categorie dei professionisti (notai, avvocati, commercialisti ecc.).
A macchia di leopardo sono stati stipulati accordi tra gli Ordini locali e gli Istituti bancari presenti nei vari territori, come quello appena siglato con un’Associazione nazionale medica con un Istituto che svolge la sua attività in forma telematica e che prevede l’azzeramento dei costi di installazione e costi di gestione a scalare e con una linea di credito proporzionato alla movimentazione del Pos.
In definitiva, tutte iniziative che dovrebbero permettere un maggior utilizzo della moneta elettronica ed una riduzione effettiva della circolazione del denaro contante con tutti i benefici che ne conseguono, come da noi più volte sottolineato.

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