Negli incontri di ieri e di oggi la delegazione aziendale ha espresso l’intenzione, dopo la chiusura del rinnovo contrattuale 2010-2012 la scorsa settimana, di individuare subito alcuni obiettivi ‘condivisi’ e le modalità per poterli perseguire concretamente in tempi rapidi. Grande enfasi ha posto sulla riforma delle carriere accompagnandola alla gravissima affermazione di non poter escludere di dover procedere in maniera differenziata, per i due ambiti professionali degli operativi e dei direttivi, con ciascuna delle maggioranze sindacali che li rappresentano.
Nell’intervento di apertura il Segretario Generale, oltre a richiamare il confronto sulla evoluzione della rete territoriale, ha fatto cenno a singoli aspetti negoziali da affrontare nel prossimo futuro e, soprattutto, ha ribadito l’avvio, sin dalle prossime settimane, della trattativa concernente la previdenza complementare.
FISAC-FALBI-UILCA hanno subito rimarcato l’esigenza di affrontare il percorso che ci attende con una visione complessiva e unica del negoziato, che non preveda il frastagliarsi in tanti singoli micro confronti alla luce dei quali, in passato, si è poi dato luogo solo ad accordi relativi a isolati aspetti contrattuali. In questa prospettiva, come già esplicitato alla Banca con nostra nota del 19 maggio, il tavolo negoziale dovrà preliminarmente definire il nuovo quadro delle relazioni sindacali e dovrà operare la scelta definitiva di un modello contrattuale che risulti effettivamente compatibile con la realtà lavorativa e organizzativa della Banca d’Italia.
Sulla riforma delle carriere, FISAC-FALBI-UILCA hanno manifestato il loro più totale dissenso alla prospettiva aziendale di poter anche solo immaginare che tale intervento non sia un ‘unicum’ per il Personale tutto: direttivi e operativi non possono rispondere a logiche differenti, configurandosi solo come due naturali articolazioni professionali di un
unico ambito lavorativo e non come compartimenti stagni e impenetrabili. Ciò appare tanto più evidente ove si consideri la naturale linea di confine rappresentata dai Coadiutori che, anche nelle parole del Segretario Generale, sono una categoria di lavoratori particolarmente importante per l’Istituto: categoria rappresentata dalle scriventi e non da tutte le altre Organizzazioni Sindacali.
Nell’assoluto rifiuto di negoziare sulla base della proposta presentata dalla Banca il 3 aprile 2014, abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla implementazione di qualsiasi progetto che determini il peggioramento della situazione – attuale e prospettica – anche per un solo collega. È nostra ferma volontà procedere al confronto solo dopo aver formulato, entro l’estate, una proposta complessiva di rivisitazione degli schemi attualmente in vigore.
Sin da subito, ovviamente, FISAC-FALBI-UILCA sono pienamente disponibili ad affrontare la trattativa sul Fondo pensione complementare; si tratta di una materia assolutamente trasversale, slegata dal rinnovo contrattuale più complessivo che impone alla Banca e al Sindacato tutto – ma in particolare a chi rappresenta la maggioranza di tutti i colleghi (operativi e direttivi) – di dare risposte concrete in tempi rapidi. Occorre ridurre il divario generazionale che, come asserito dalla stessa Banca, è quantificabile in oltre il 35%. FISAC-FALBI-UILCA, anche ribadendo la loro posizione sui singoli interventi necessari, non si sottrarranno a un confronto serrato dal quale dovranno scaturire azioni che effettivamente configurino una maggiore equità intergenerazionale.
Nei prossimi giorni, in attesa di una convocazione da parte dell’Amministrazione concernente il nuovo quadro delle relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale, formuleremo una nostra proposta sui due argomenti orientata a garantirne la piena compatibilità con la realtà lavorativa e organizzativa della Banca d’Italia.
Analogamente, per quanto concerne la previdenza complementare, proporremo una stringata piattaforma di FISAC-FALBI-UILCA che imponga alla Banca di esplicitare già nel mese di giugno quali siano le sue proposte sull’argomento, anche alla luce di quanto emerso sin dallo scorso anno, al termine dei lavori del tavolo tecnico.
Roma, 28 maggio 2014
LA SEGRETERIA NAZIONALE LA SEGRETERIA NAZIONALE LA SEGRETERIA GENERALE UILCA-UIL FISAC-CGIL FALBI-CONFSAL
Nell’intervento di apertura il Segretario Generale, oltre a richiamare il confronto sulla evoluzione della rete territoriale, ha fatto cenno a singoli aspetti negoziali da affrontare nel prossimo futuro e, soprattutto, ha ribadito l’avvio, sin dalle prossime settimane, della trattativa concernente la previdenza complementare.
FISAC-FALBI-UILCA hanno subito rimarcato l’esigenza di affrontare il percorso che ci attende con una visione complessiva e unica del negoziato, che non preveda il frastagliarsi in tanti singoli micro confronti alla luce dei quali, in passato, si è poi dato luogo solo ad accordi relativi a isolati aspetti contrattuali. In questa prospettiva, come già esplicitato alla Banca con nostra nota del 19 maggio, il tavolo negoziale dovrà preliminarmente definire il nuovo quadro delle relazioni sindacali e dovrà operare la scelta definitiva di un modello contrattuale che risulti effettivamente compatibile con la realtà lavorativa e organizzativa della Banca d’Italia.
Sulla riforma delle carriere, FISAC-FALBI-UILCA hanno manifestato il loro più totale dissenso alla prospettiva aziendale di poter anche solo immaginare che tale intervento non sia un ‘unicum’ per il Personale tutto: direttivi e operativi non possono rispondere a logiche differenti, configurandosi solo come due naturali articolazioni professionali di un
unico ambito lavorativo e non come compartimenti stagni e impenetrabili. Ciò appare tanto più evidente ove si consideri la naturale linea di confine rappresentata dai Coadiutori che, anche nelle parole del Segretario Generale, sono una categoria di lavoratori particolarmente importante per l’Istituto: categoria rappresentata dalle scriventi e non da tutte le altre Organizzazioni Sindacali.
Nell’assoluto rifiuto di negoziare sulla base della proposta presentata dalla Banca il 3 aprile 2014, abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla implementazione di qualsiasi progetto che determini il peggioramento della situazione – attuale e prospettica – anche per un solo collega. È nostra ferma volontà procedere al confronto solo dopo aver formulato, entro l’estate, una proposta complessiva di rivisitazione degli schemi attualmente in vigore.
Sin da subito, ovviamente, FISAC-FALBI-UILCA sono pienamente disponibili ad affrontare la trattativa sul Fondo pensione complementare; si tratta di una materia assolutamente trasversale, slegata dal rinnovo contrattuale più complessivo che impone alla Banca e al Sindacato tutto – ma in particolare a chi rappresenta la maggioranza di tutti i colleghi (operativi e direttivi) – di dare risposte concrete in tempi rapidi. Occorre ridurre il divario generazionale che, come asserito dalla stessa Banca, è quantificabile in oltre il 35%. FISAC-FALBI-UILCA, anche ribadendo la loro posizione sui singoli interventi necessari, non si sottrarranno a un confronto serrato dal quale dovranno scaturire azioni che effettivamente configurino una maggiore equità intergenerazionale.
Nei prossimi giorni, in attesa di una convocazione da parte dell’Amministrazione concernente il nuovo quadro delle relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale, formuleremo una nostra proposta sui due argomenti orientata a garantirne la piena compatibilità con la realtà lavorativa e organizzativa della Banca d’Italia.
Analogamente, per quanto concerne la previdenza complementare, proporremo una stringata piattaforma di FISAC-FALBI-UILCA che imponga alla Banca di esplicitare già nel mese di giugno quali siano le sue proposte sull’argomento, anche alla luce di quanto emerso sin dallo scorso anno, al termine dei lavori del tavolo tecnico.
Roma, 28 maggio 2014
LA SEGRETERIA NAZIONALE LA SEGRETERIA NAZIONALE LA SEGRETERIA GENERALE UILCA-UIL FISAC-CGIL FALBI-CONFSAL
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