Illustrissimo Presidente Renzi,
La ringraziamo per la sua attenzione verso la situazione di Banca Marche, Carilo e Medioleasing, per le quali lavoriamo.
Da un interessante articolo di Alberto Statera, apparso su Repubblica lo scorso 5 maggio, abbiamo appreso della Sua conoscenza circa le politiche aggregative che Banca d’Italia sta ponendo in essere in campo nazionale. Nel pezzo si citavano i casi riguardanti Banca Etruria e Veneto Banca, entrambe promesse spose della Banca Popolare di Vicenza.
Banca Marche è:
• Banca di Sistema, ultima Banca autonoma del nostro territorio, il più grande gruppo bancario delle Marche, che conta oltre 3.000 dipendenti, e circa 330 sportelli dislocati in sei regioni italiane;
• Oggi si avvita su sé stessa, tra una gestione della precedente Governance attualmente sotto inchiesta della magistratura ed un nuovo management che con la sua politica gestionale, in particolare gli accantonamenti sul credito anomalo, indebolisce il nostro istituto; questo pregiudica credito e occupazione;
• Queste politiche di accantonamento, soggettive ed uniche nel loro genere, ci penalizzano fortemente rispetto al Sistema. Oggi il progetto sembrerebbe volto alla ricerca di un compratore che, a prezzi di saldo, “ingurgiterebbe” Banca Marche la cui osmosi con il territorio si perderebbe per sempre; si genererebbe un fabbisogno di capitale improponibile mentre accantonamenti in linea con il Sistema, ed in particolare con i nostri competitors, ci metterebbero in condizioni di fare un aumento di capitale sostenibile e funzionale ad una vera Public Company;
• Gli Stakeholders tutti, compresi i Dipendenti, potrebbero contribuire e partecipare alla Governance, mantenendo così il cuore e la testa di una banca marchigiana nelle Marche e salvaguardando gli oltre 44.000 soci della nostra Banca;
Banca Marche vuol fare:
• Ci stiamo battendo affinché questo destino non sia inesorabile; vogliamo far ripartire la Banca per l’economia dei nostri territori, per le famiglie e per le piccole e medie imprese;
• Vogliamo mantenere e creare Nuova Occupazione dentro e fuori la Banca;
• Noi siamo “Lavoro che Genera Lavoro”;
• Politica ed Istituzioni Regionali e Nazionali sono con Noi, con il nostro Territorio e con la nostra gente; insieme vogliamo incontrare la Banca d’Italia e confrontarci per creare soluzioni, lavorando su prospettive e strategie nell’interesse di tutti Dipendenti, Azionisti, Famiglie, Imprenditori …
Cordiali Saluti.
Jesi, lì 16 Maggio 2014
Le OO.SS. Aziendali del Gruppo Banca Marche