Banco Popolare: a Savona un comportamento antisindacale

By: Damian Davila Rojas – All Rights Reserved
Venerdì 11 aprile 2014 si è tenuto lo Sciopero Generale Unitario provinciale che ha visto una grande astensione dal lavoro delle Lavoratrici e dei Lavoratori di tutti i settori e di tutte le categorie, anche con la partecipazione al corteo cittadino, proprio perché si reiterava la richiesta di un intervento governativo di interesse generale, visto come la crisi occupazionale colpisce in modo particolare la nostra provincia. Il Banco Popolare, a fronte della chiusura di una filiale, resa possibile grazie all’adesione di tutto il personale ivi inquadrato, ha utilizzato Lavoratori di un’altra filiale per tenere aperto lo sportello, mettendo così in atto un comportamento palesemente antisindacale. La FISAC CGIL, la FIBA CISL e la UILCA provinciali hanno immediatamente contestato all’azienda il comportamento antisindacale, riservandosi di agire nei dovuti modi, ove si riscontrasse la violazione della legge e diffidando la banca dal porre in atto simili azioni. Il comportamento messo in atto dall’ azienda ci permette di capire, una volta per tutte, che le esternazioni di apprezzamento ed elogio verso i dipendenti elargite dai vertici aziendali a mezzo cali conference e tramite i comunicati ufficiali, non sono altro che vane parole al vento per imbonire i creduloni, contraddette dalle azioni messe in pratica con la prevaricazione dei nostri diritti, come platealmente in questo caso o, in modo più subdolo, quotidianamente: non pagando gli straordinari, facendo indebite pressioni, chiedendoci comportamenti al limite della legalità, ecc. Come detto e scritto più volte, non possiamo illuderci che altri risolvano i nostri problemi: la Magistratura ha i suoi tempi e mai gli esiti sono sicuri; il Governo ed il Parlamento, prima con Monti , hanno stravolto il sistema pensionistico, ora con Renzi , che ha già annullato di fatto per i giovani l’Art. 18 ed ha intenzione di varare il job act, stanno continuando a grandi passi la riforma del mercato del lavoro che porterà ulteriore precarietà e incertezza, oltre alla riduzione di salario e di diritti mai vista nel nostro paese. Sta a noi Lavoratori e Lavoratrici difenderci dal padronato che, per fare profitto, non può fare altro che sfruttarci il più possibile, fin dove noi glielo permetteremo. Ci troviamo alla vigilia di uno scontro probabilmente inevitabile con ABI, vista la grande distanza che divide la loro piattaforma per il rinnovo del CCNL da quella presentata dalle OOSS; facciamo tesoro di questo esempio che ci ha appena dato la controparte tentando di vanificare il sacrificio dei Lavoratori. RESTIAMO UNITI CONTRO CID CI ATTACCA E CI SOTTOVALUTA, ABBIAMO LA FORZA NEL NUMERO, CONCRETIZZIAMOLA NELLE AZIONI, SOLO COSI’ POTREMO TENTARE DI DIFENDERE IL NOSTRO SALARIO ED I NOSTRI DIRITTI, PER NOI E PER LE GENERAZIONI FUTURE.

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