Dopo un anno di contini rinvii, causati esclusivamente dall’intransigenza della Fabi , le due sigle “dissociate” Fiba e Fabi Aziendali, separatamente da tutte le altre OO.SS., hanno in tutta fretta raggiunto un’intesa sull’armonizzazione dei trattamenti ex Carifac, che non esitiamo a definire un “mini-accordo”.
Un accordo così parziale si sarebbe potuto raggiungere molto facilmente già un anno fa, senza dover aspettare l’ultimo momento.
Un accordo che, peraltro, rinvia i veri problemi, come ad esempio quello dei diversi trattamenti rivenienti dal “premio rendimento extra standard”, in base alla provenienza (allo scopo inviamo una tabella comparativa dei diversi trattamenti tra i lavoratori ex Intra, ex Carifac e Veneto Banca).
Temiamo che questa fretta sia suggerita più che dall’interesse dei lavoratori, dagli interessi delle sigle firmatarie, ansiose di dimostrare la loro presunta bravura.
Difatti non si spiega la necessità di concludere proprio ora questo accordo, considerato che la buona parte dei benefici a cui andranno soggetti i dipendenti ex Carifac non avranno effetti immediati, ma avranno applicazioni diluite nel tempo: cassa assistenza dal primo gennaio 2015, inquadramenti non prima di un anno data dalla firma dell’accordo ecc.
Di contro le ricadute negative sono immediate:
– abolizione dello straordinario per i quadri direttivi
– l’indennità di reggenza e quella di sostituzione di reggenza, sostituite all’assegnazione di un nuovo incarico o assegnazione di nuova unità operativa e in ogni caso dalla data del primo aprile 2015
– l’indennità di reggenza degli uffici centrali verrà ridotta del 50% da subito e il rimanente 50% da giugno 2015
– sparisce da subito il premio di fedeltà; le somme già accantonate a bilancio (circa 700mila euro), contrariamente a quanto successo nell’accordo di pari oggetto di Veneto Banca dell’anno scorso, non vengono redistribuite in nessuna forma :
la banca incassa e ringrazia.
Con spirito costruttivo e responsabile, abbiamo chiesto invano la disponibilità all’Azienda di valutare un’equa redistribuzione, anche parziale, della somma a favore delle categorie più svantaggiate a partire dai giovani neo assunti.

A cosa serve firmare un accordo se non è migliorativo rispetto alle previsioni dell’art. 2112 del Codice Civile (che prevede che ai colleghi incorporati venga attribuita la normativa aziendale della società incorporante)?
La nostra storia parla per noi: non firmeremo mai accordi inutili o addirittura peggiorativi per gli interessi di tutti i colleghi.
Vi informiamo che abbiamo espresso all’azienda il nostro favore alla proroga della scadenza del CIA dal 30/6/2014 al 30/6/2015, quale fattore di serenità tra i colleghi in questo particolare momento. Siamo comunque certi che questo traguardo si sarebbe raggiunto con facilità, considerando le ampie disponibilità che in tal senso l’Azienda ha sempre assicurato.
Ci riferiscono di dichiarazioni di FIBA e FABI tese a recuperare l’unità sindacale. Vi possiamo garantire che ad oggi non è pervenuta alle Scriventi alcuna richiesta in tal senso…attendiamo fiduciosi!
Un accordo così parziale si sarebbe potuto raggiungere molto facilmente già un anno fa, senza dover aspettare l’ultimo momento.
Un accordo che, peraltro, rinvia i veri problemi, come ad esempio quello dei diversi trattamenti rivenienti dal “premio rendimento extra standard”, in base alla provenienza (allo scopo inviamo una tabella comparativa dei diversi trattamenti tra i lavoratori ex Intra, ex Carifac e Veneto Banca).
Temiamo che questa fretta sia suggerita più che dall’interesse dei lavoratori, dagli interessi delle sigle firmatarie, ansiose di dimostrare la loro presunta bravura.
Difatti non si spiega la necessità di concludere proprio ora questo accordo, considerato che la buona parte dei benefici a cui andranno soggetti i dipendenti ex Carifac non avranno effetti immediati, ma avranno applicazioni diluite nel tempo: cassa assistenza dal primo gennaio 2015, inquadramenti non prima di un anno data dalla firma dell’accordo ecc.
Di contro le ricadute negative sono immediate:
– abolizione dello straordinario per i quadri direttivi
– l’indennità di reggenza e quella di sostituzione di reggenza, sostituite all’assegnazione di un nuovo incarico o assegnazione di nuova unità operativa e in ogni caso dalla data del primo aprile 2015
– l’indennità di reggenza degli uffici centrali verrà ridotta del 50% da subito e il rimanente 50% da giugno 2015
– sparisce da subito il premio di fedeltà; le somme già accantonate a bilancio (circa 700mila euro), contrariamente a quanto successo nell’accordo di pari oggetto di Veneto Banca dell’anno scorso, non vengono redistribuite in nessuna forma :
la banca incassa e ringrazia.
Con spirito costruttivo e responsabile, abbiamo chiesto invano la disponibilità all’Azienda di valutare un’equa redistribuzione, anche parziale, della somma a favore delle categorie più svantaggiate a partire dai giovani neo assunti.

A cosa serve firmare un accordo se non è migliorativo rispetto alle previsioni dell’art. 2112 del Codice Civile (che prevede che ai colleghi incorporati venga attribuita la normativa aziendale della società incorporante)?
La nostra storia parla per noi: non firmeremo mai accordi inutili o addirittura peggiorativi per gli interessi di tutti i colleghi.
Vi informiamo che abbiamo espresso all’azienda il nostro favore alla proroga della scadenza del CIA dal 30/6/2014 al 30/6/2015, quale fattore di serenità tra i colleghi in questo particolare momento. Siamo comunque certi che questo traguardo si sarebbe raggiunto con facilità, considerando le ampie disponibilità che in tal senso l’Azienda ha sempre assicurato.
Ci riferiscono di dichiarazioni di FIBA e FABI tese a recuperare l’unità sindacale. Vi possiamo garantire che ad oggi non è pervenuta alle Scriventi alcuna richiesta in tal senso…attendiamo fiduciosi!
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