Cgil ad amministratori Ubi: cambio dello statuto, ok nel merito non nel metodo

By: Rachael Jackson – All Rights Reserved
da Beramonews Sindacati a confronto, venerdì mattina, coi vertici aziendali del Gruppo UBI: la delegazione Fisac-Cgil, insieme a quelle delle altre sigle sindacali, ha incontrato i presidenti dei Consigli di sorveglianza e di gestione di UBI, Andrea Moltrasio e Franco Polotti, e il consigliere delegato Victor Massiah.

Sul tavolo, i dettagli e le motivazioni che hanno spinto l’attuale dirigenza UBI a modificare lo Statuto del Gruppo in merito alle nuove regole per l’accesso allo status di socio e alle modalità di presentazione delle liste per l’elezione degli organismi dirigenti. In breve è anche stato fatto un punto sulla situazione del Gruppo UBI alla luce dei bilanci recentemente resi noti.

“Come Fisac-Cgil abbiamo apprezzato la volontà di incontrare le parti sindacali, anche se dobbiamo registrare che questo incontro avviene dopo quasi un anno dall’insediamento del nuovo gruppo dirigente e a cose fatte rispetto alle modifiche statutarie” ha commentato Pierangelo Casanova della Fisac Cgil di Bergamo e della segreteria di Coordinamento Fisac del Gruppo UBI, presente all’incontro.

“Durante il confronto abbiamo riconosciuto che, nel merito, le modifiche rispettano criteri logici e di innovazione nella governance, soprattutto per la parte riguardante la riduzione delle cariche e per l’introduzione dei limiti di età. Nel metodo avremmo preferito, invece, un maggiore coinvolgimento preventivo sia della Fisac per quanto riguarda l’importante ruolo dei soci dipendenti che della Cgil per l’importanza che il Gruppo, nella forma societaria di ‘popolare’, mantiene sui territori”.

La Fisac-Cgil ha ribadito, poi, l’importanza del reciproco riconoscimento dei ruoli: “Il nostro resta incentrato sulla tutela delle condizioni di lavoro dei dipendenti che costituiscono il perno degli ottimi risultati raggiunti, come più volte ricordato oggi dagli amministratori” continua Casanova. “Ottimi risultati che sono, secondo le dichiarazioni aziendali, resi possibili dalle operazioni di taglio sul personale che hanno permesso di stabilizzare i risparmi in oltre 450 milioni di euro. Per coerenza con quanto dichiarato dai vertici aziendali oggi, riteniamo e abbiamo chiesto che ai dipendenti venga riconosciuto un premio aziendale in linea con i risultati del Gruppo e che vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose negli uffici, negli sportelli e nelle nuove realtà organizzative come i contact center”.

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