Si è svolto il 12 marzo a Lucca l’ennesimo incontro autocelebrativo della Direzione Territoriale Lucca del Banco Popolare, alla presenza di tutti i titolari e di tutti i gestori affluent. Prima di questo incontro è stata aperta un’apposita casella email per raccogliere eventuali domande da porre agli intervenuti.
Con grande disappunto degli organizzatori nessun invitato ha fatto pervenire domande. Disappunto si ma sorpresa forse no. Forse perché fino ad oggi, in qualsiasi incontro aziendale, anche locale, chi ha osato fare domande non di comodo, sottoporre problemi, difficoltà è stato puntualmente penalizzato? E dove può andare un’azienda nella quale la comunicazione funziona solo in una direzione (dall’alto in basso). Forse a sbattere? In un’azienda così chi dirige ha davvero il polso della situazione? La dirigenza come può risolvere le difficoltà se non vuole venirne a conoscenza?
In quell’incontro chi era sul palco ha interpretato l’assenza di domande come indice che va tutto bene … ci asteniamo da ogni commento, li lasciamo a ognuno di voi.
Poi sono stati illustrati i brillanti risultati in termini di diminuzione del personale, richiamando ognuno dei convenuti a cogliere gli stessi obiettivi con meno risorse: per fare questo è “necessario uscire dall’area del comfort”. Pensavamo sinceramente che fra una costante diminuzione di organico imposta da disastrosi consecutivi risultati di bilancio e un mantenimento di un similare livello di servizio e reddituale ci fosse in mezzo un fondamentale fattore produttivo: l’organizzazione. Per questa dirigenza invece no: se calano i dipendenti lo stesso lavoro devono farlo meno persone, semplicemente lavorando più intensamente! Se qualcuno ancora pensasse che la riorganizzazione di rete servisse a qualcosa, ecco servita la risposta.
Sapete cosa? Ci avete convinto: veniteci voi in filiale a spalare matrici sui clienti! Veniteci voi a fare le telefonate per l’aumento di capitale, un affare succulento per ogni cliente che lo abbia sottoscritto fino a oggi! Veniteci voi a prevendere le polizze senza prospetto informativo! Veniteci voi a rispondere a telefono del proprio operato ogni 2 ore! E poi vediamo chi esce dalla zona del comfort!
Uscire dalla zona del comfort!!! Come se fino ad oggi fossimo stati in situazione di comfort! Che linguaggio ambiguo! Ci fa paura un’azienda che parla in tal modo a colleghi sollecitati da varie funzioni ad operare in situazioni border line, a caricarsi di rischi personali in nome di insensate competizioni interne. E in più la beffa di dover ascoltare le rassicurazioni dei dirigenti … finché ci siamo noi …
Potremmo prendere una filiale a caso e farne una filiale di soli dirigenti, per un po’ di tempo. Poi monitoriamo i risultati. Sarebbe interessante no?
Ma a voi piace vincere facile…molto meglio farle le telefonate che riceverle.
Molto meglio pontificare sulle inefficienze altrui, che sulle proprie, senza diritto di replica. E poi a cosa servirebbe…tanto…va tutto bene!
Sommessamente, in epoca di controllo ossessivo dei costi, ci chiediamo cosa possa giustificare il costo economico e soprattutto umano queste riunioni, con tempi di lavoro bruciati per venire anche da territori lontani, per i rimborsi chilometrici e lavoro straordinario, per la mortificazione dei presenti a causa dei contenuti opprimenti delle comunicazioni, per la mancanza di rispetto per il clamoroso ritardo dell’orario di chiusura, e per l’attento controllo e le considerazioni del Direttore Territoriale su chi dopo le 19 è uscito per tornare a casa (sono stati contati e presi in giro).
Nelle altre Divisioni Territoriali non ci risulta siano state fatte di recente simili megariunioni, mega purtroppo anche per la durata. E’ stata azzeccata invece la location della riunione, quanto mai in linea con l’ uscire dal comfort: 5 ore senza la possibilità di prendere un caffè o un sorso d’acqua minerale, e con una brevissima interruzione tale da non poterla chiamare pausa. Indimenticabili anche i bagni: supercomfort. Se ne sono resi conto anche i soci che hanno partecipato all’ ultima assemblea.
Neppure nei peggiori film di Fantozzi si è arrivati a realizzare queste situazioni tragicomiche: anche questo è il valore aggiunto dei nostri manager.
Con grande disappunto degli organizzatori nessun invitato ha fatto pervenire domande. Disappunto si ma sorpresa forse no. Forse perché fino ad oggi, in qualsiasi incontro aziendale, anche locale, chi ha osato fare domande non di comodo, sottoporre problemi, difficoltà è stato puntualmente penalizzato? E dove può andare un’azienda nella quale la comunicazione funziona solo in una direzione (dall’alto in basso). Forse a sbattere? In un’azienda così chi dirige ha davvero il polso della situazione? La dirigenza come può risolvere le difficoltà se non vuole venirne a conoscenza?
In quell’incontro chi era sul palco ha interpretato l’assenza di domande come indice che va tutto bene … ci asteniamo da ogni commento, li lasciamo a ognuno di voi.
Poi sono stati illustrati i brillanti risultati in termini di diminuzione del personale, richiamando ognuno dei convenuti a cogliere gli stessi obiettivi con meno risorse: per fare questo è “necessario uscire dall’area del comfort”. Pensavamo sinceramente che fra una costante diminuzione di organico imposta da disastrosi consecutivi risultati di bilancio e un mantenimento di un similare livello di servizio e reddituale ci fosse in mezzo un fondamentale fattore produttivo: l’organizzazione. Per questa dirigenza invece no: se calano i dipendenti lo stesso lavoro devono farlo meno persone, semplicemente lavorando più intensamente! Se qualcuno ancora pensasse che la riorganizzazione di rete servisse a qualcosa, ecco servita la risposta.
Sapete cosa? Ci avete convinto: veniteci voi in filiale a spalare matrici sui clienti! Veniteci voi a fare le telefonate per l’aumento di capitale, un affare succulento per ogni cliente che lo abbia sottoscritto fino a oggi! Veniteci voi a prevendere le polizze senza prospetto informativo! Veniteci voi a rispondere a telefono del proprio operato ogni 2 ore! E poi vediamo chi esce dalla zona del comfort!
Uscire dalla zona del comfort!!! Come se fino ad oggi fossimo stati in situazione di comfort! Che linguaggio ambiguo! Ci fa paura un’azienda che parla in tal modo a colleghi sollecitati da varie funzioni ad operare in situazioni border line, a caricarsi di rischi personali in nome di insensate competizioni interne. E in più la beffa di dover ascoltare le rassicurazioni dei dirigenti … finché ci siamo noi …
Potremmo prendere una filiale a caso e farne una filiale di soli dirigenti, per un po’ di tempo. Poi monitoriamo i risultati. Sarebbe interessante no?
Ma a voi piace vincere facile…molto meglio farle le telefonate che riceverle.
Molto meglio pontificare sulle inefficienze altrui, che sulle proprie, senza diritto di replica. E poi a cosa servirebbe…tanto…va tutto bene!
Sommessamente, in epoca di controllo ossessivo dei costi, ci chiediamo cosa possa giustificare il costo economico e soprattutto umano queste riunioni, con tempi di lavoro bruciati per venire anche da territori lontani, per i rimborsi chilometrici e lavoro straordinario, per la mortificazione dei presenti a causa dei contenuti opprimenti delle comunicazioni, per la mancanza di rispetto per il clamoroso ritardo dell’orario di chiusura, e per l’attento controllo e le considerazioni del Direttore Territoriale su chi dopo le 19 è uscito per tornare a casa (sono stati contati e presi in giro).
Nelle altre Divisioni Territoriali non ci risulta siano state fatte di recente simili megariunioni, mega purtroppo anche per la durata. E’ stata azzeccata invece la location della riunione, quanto mai in linea con l’ uscire dal comfort: 5 ore senza la possibilità di prendere un caffè o un sorso d’acqua minerale, e con una brevissima interruzione tale da non poterla chiamare pausa. Indimenticabili anche i bagni: supercomfort. Se ne sono resi conto anche i soci che hanno partecipato all’ ultima assemblea.
Neppure nei peggiori film di Fantozzi si è arrivati a realizzare queste situazioni tragicomiche: anche questo è il valore aggiunto dei nostri manager.
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