Il 2014 è l’anno del Congresso della Cgil. E’ l’anno in cui gli iscritti decideranno come la nostra Organizzazione dovrà rinnovarsi per affrontare ancora meglio i grandi problemi economici e sociali dell’oggi e del domani. La Cgil che verrà sarà scelta dalle persone che ne fanno parte: lavoratori, quadri, delegati, disoccupati, precari, pensionati. Si tratta di un grande processo di democrazia e partecipazione, che inizierà già da questo mese con le assemblee di base per concludersi nella tarda Primavera con l’assise nazionale (quella regionale avrà luogo a Piombino – una delle nostre città simbolo della crisi e della lotta per uscirne – il 18 e il 19 marzo). Il primo atto in Toscana del Congresso, il primo momento di discussione è l’attivo dei quadri e delegati che ci sarà giovedì (09.01.2014) all’Obihall di Firenze, alla presenza del Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso.
L’ascolto e la partecipazione contro la rassegnazione, contro la paura e contro la solitudine che la crisi porta con sé: in un momento così delicato per l’Italia, e mentre in tutta Europa si diffondono spinte autoritarie, c’è una Organizzazione che si rinnova dando la parola ai suoi iscritti. Per questo il Congresso della Cgil è anche una grande occasione per il Paese, perché apriamo un luogo dove si discuterà concretamente di problemi veri – quelli del lavoro, della gente che non arriva a fine mese, dello sviluppo, della lotta alle povertà, della legalità – e di soluzioni, entrando nel merito delle questioni, fuori da ogni chiacchiericcio o rumore. Il nostro Congresso è aperto a chiunque abbia qualcosa da dire sui temi che ci stanno a cuore, e soprattutto è aperto a coloro che hanno voglia di fare. Così avremo più forza per interloquire efficacemente col Governo, le imprese e le amministrazioni per portare avanti le nostre proposte. Dire che c’è la crisi non basta, a ogni problema dobbiamo saper indicare una soluzione. E ad ogni nostra proposta dobbiamo saper dare la forza per aprire un negoziato. Perché solo contrattando potremo includere chi oggi non ha diritti e tutele e chi non ha un lavoro.
L’ascolto e la partecipazione contro la rassegnazione, contro la paura e contro la solitudine che la crisi porta con sé: in un momento così delicato per l’Italia, e mentre in tutta Europa si diffondono spinte autoritarie, c’è una Organizzazione che si rinnova dando la parola ai suoi iscritti. Per questo il Congresso della Cgil è anche una grande occasione per il Paese, perché apriamo un luogo dove si discuterà concretamente di problemi veri – quelli del lavoro, della gente che non arriva a fine mese, dello sviluppo, della lotta alle povertà, della legalità – e di soluzioni, entrando nel merito delle questioni, fuori da ogni chiacchiericcio o rumore. Il nostro Congresso è aperto a chiunque abbia qualcosa da dire sui temi che ci stanno a cuore, e soprattutto è aperto a coloro che hanno voglia di fare. Così avremo più forza per interloquire efficacemente col Governo, le imprese e le amministrazioni per portare avanti le nostre proposte. Dire che c’è la crisi non basta, a ogni problema dobbiamo saper indicare una soluzione. E ad ogni nostra proposta dobbiamo saper dare la forza per aprire un negoziato. Perché solo contrattando potremo includere chi oggi non ha diritti e tutele e chi non ha un lavoro.
P.S.: volevamo iniziare il 2014 con una iniziativa bella e solidale e così abbiamo fatto. La Cgil Toscana ha donato 30mila euro, derivanti dalla vittoria di una causa civile contro un giornale nazionale che ci aveva diffamato, al fondo della Regione per il prestito-Microcredito ai lavoratori in difficoltà, un progetto che abbiamo seguito fin dalla nascita e che vede le nostre Camere del lavoro impegnate a tenere aperti oltre 40 sportelli per l’assistenza. Nel dramma della crisi, per chi ha bisogno è una boccata d’ossigeno a livello economico ma anche a livello psicologico, perché fa sentire la presenza di una struttura che non lascia da solo nessuno.
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