Come promesso alla vigilia della prima udienza del 9 dicembre scorso, ed in previsione della prossima udienza fissata per l’8 gennaio 2014, di seguito riportiamo alcuni stralci della memoria difensiva che la Banca ha presentato in giudizio. Invitiamo tutti ad un’attenta lettura al fine di rendersi conto ancora una volta quale idea di gestione del personale e di relazioni sindacali sta portando avanti la Banca nella nostra Area Territoriale:
“Erano solo dei burloni”
“La Banca non ha posto in essere alcuna pressione nei confronti di alcun dipendente della Banca, finalizzata in ipotesi a comprimere il diritto di sciopero come potranno testimoniare sia i responsabili delle DTM sia i GRU dell’Area Territoriale Centro e Sardegna ne’ nei casi specifici indicati in ricorso ne’ in nessuna altra circostanza”
“Ne’ ..OMISSIS.., ne’ nessun altro dipendente della Banca, di qualsiasi grado o qualifica, hanno mai avuto indicazioni di esercitare pressioni sui dipendenti della Banca affinché questi non partecipassero allo sciopero, ne’ di svolgere indagini sui lavoratori che avrebbero partecipato allo sciopero”.
Avvisiamo quindi coloro che avessero ricevuto insistenti e continue telefonate nei giorni precedenti lo sciopero al fine di conoscere in anticipo i nominativi dei partecipanti ed avere previsioni rispetto l’eventuale chiusura delle Agenzie, o per ricevere ‘consigli non richiesti’, che si trattava solamente di buontemponi che si spacciavano per esponenti aziendali.
“Per il pane scioperassero i panettieri”
“Nel caso specifico (NDR riferito allo sciopero del 27/9/2013) i dipendenti interessati dall’esternalizzazione nell’Area Territoriale Centro e Sardegna erano relativamente pochi e non avevano alcun impatto sulla rete delle filiali per cui l’interesse dell’Area Territoriale per lo sciopero era molto limitato”
Evidentemente gli eminenti legali ai quali si è rivolta l’azienda non sono stati informati del fatto che lo sciopero indetto dalla FISAC-CGIL era parte di una vertenza che dura da mesi e che riguarda non solo il progetto di esternalizzazione, ma anche la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale, argomento che evidentemente interessa TUTTI i lavoratori.
In ogni caso è singolare che il mal celato pensiero della banca sia che non solo la democrazia ma neanche la solidarietà debba trovare cittadinanza al Monte Paschi. Secondo la Banca allo sciopero avrebbero dovuto aderire solo i lavoratori coinvolti nel processo di esternalizzazione?? Evidentemente al management aziendale sfugge il principio di condivisione solidale che lega TUTTI i lavoratori e che è alla base della storia della Banca e della cultura sindacale.
“E’ colpa di Enrico!”
“Ormai da tempo (e ben prima che si insediasse l’attuale Direttore Operativo) l’attività dello Spadaccini era considerata negativamente dalla direzione dell’Area…”
“Erano infatti numerosi i casi in cui venivano segnalate all’Area Territoriale problematiche, a volte anche molto urgenti, di competenza dello Spadaccini senza che da parte del dipendente ci fosse un’azione adeguata per la risoluzione delle stesse”
“Oltre alle gravi carenze nella gestione del proprio ruolo lo Spadaccini aveva dimostrato di non condividere le linee guida della Direzione dell’Area che voleva una sempre maggiore integrazione fra le funzioni del Personale (Risorse Umane, Organizzazione, Controlli) al fine di migliorare il servizio da offrire alla rete filiali”
“Inoltre, lo Spadaccini gestiva i propri collaboratori con modalità in netto contrasto con le indicazioni della Direzione che aveva raccomandato ai responsabili delle varie funzioni di far crescere le risorse, di delegare le responsabilità, di prendere costantemente l’iniziativa e condividere le informazioni”
Ormai, purtroppo, tutti sanno quale sia stato il comportamento dell’Azienda nella vicenda che ha coinvolto nello specifico un collega conosciuto e stimato da tutti, che ha avuto l’unico torto di scioperare e per questo è stato rimosso dal proprio incarico. Vorremmo semplicemente far notare che la nostra Area Territoriale, prima che si insediasse il Dott. Bianco, è rimasta per ben 4 mesi senza Direttore Operativo dopo che il precedente era stato licenziato. In quei 4 mesi sono state portate a compimento anche operazioni straordinarie che hanno coinvolto l’Ufficio Organizzazione, come ad esempio la chiusura nell’Area di 14 filiali secondo quanto previsto dal Piano Industriale, senza alcuna anomalia o disservizio. Ci domandiamo come è stato possibile tutto ciò, vista l’inadeguatezza di Spadaccini e della struttura da lui diretta?
E FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA!
“Contesto che il sistema di valutazione tenga conto della quantità di prodotto collocato..”
Finalmente! Dopo mesi nei quali non ha perso occasione per turbare i sonni dei lavoratori dell’Area Centro e Sardegna, il direttore Marco Bianco davanti al giudice ha dichiarato a verbale quanto sopra riportato che nega categoricamente che i lavoratori vengano valutati in base alla produzione commerciale. Quindi apprendiamo che nella valutazione del singolo lavoratore la Banca non tiene assolutamente conto della capacità di collocare prodotti. Dato che non vogliamo pensare che il Direttore Operativo si esponga dichiarando davanti ad un Giudice una cosa ‘inesatta’, invitiamo tutti i colleghi a prenderne atto e laddove ne fossero all’oscuro darne notizia anche ai titolari di filiale, ai coordinatori commerciali ed ai DTM che ancora si ostinano a pretendere report giornalieri con gli atti di vendita di ciascuno. I colloqui vessatori, le minacce di trasferimento, le pressioni quotidiane, sono stati frutto di uno spiacevole equivoco!
To be continued…
Roma, 3 gennaio 2014 LE SEGRETERIE