A distanza di un mese l’Azienda ci ha inviato una lettera in risposta al nostro comunicato “Tu chiamale se vuoi…distrazioni “ del 21/10/2013 in cui abbiamo evidenziato, in merito al collocamento di Gestielle
Investment Sicav Cedola Plus, la discordanza tra le comunicazioni dirette al personale per la gestione delle azioni commerciali (circolare 2013P142) e il prospetto informativo a disposizione della clientela sul sito del collocatore. La circolare, infatti, non specificava che il pagamento degli interessi e degli eventuali compensi non sarebbero stati pagati in caso di insolvenza delle controparti sottoscrittrici dello swap.
La risposta presenta, nella concretezza operativa per i lavoratori, due aspetti di rilievo:
1) Specifica che il documento Proposta commerciale (la circolare 23013P142) per “sua natura(..) descrive le caratteristiche e i rischi principali del prodotto(….)rimandando per tutti i dettagli alla guida prodotto e al Prospetto informativo pubblicati nel portale Internet.”
2) Conclude asserendo “di aver fornito ai colleghi della Rete, come sempre, tutte le informazioni del caso, in modo scrupoloso e attinente alle normative che regolano i servizi di investimento. Non esistono quindi dimenticanze o distrazioni artificiose di informazioni a nocumento di colleghi che ogni giorno svolgono egregiamente il proprio lavoro.”
Considerando che la Mifid impegna gli intermediari a fornire un’informazione completa alla clientela nella fase di erogazione della consulenza, con la sua risposta l’Azienda non fa altro che scaricare sugli addetti ogni responsabilità per carenza nell’informativa precontrattuale alla clientela.
Il quesito che ci poniamo, a questo punto, e vi poniamo è il seguente. Per mera ipotesi, qualora a seguito di un reclamo da parte di un cliente per carente informativa precontrattuale, venga annullato l’investimento, di chi è la responsabilità e chi paga l’eventuale danno al cliente?
Tutti (tranne la Direzione che nega anche l’evidenza) sanno che la rete è costretta alla cd ‘prevendita’ di strumenti/prodotti finanziari e ad inserire gli ordini nelle prime ore del collocamento a pena di veder esaurito il plafond disponibile. Ciò impedisce ai lavoratori di comunicare le informazioni di dettaglio contenute nei prospetti informativi, o perché non ne dispongono (prevendita), o per mancanza di tempo a causa della folle urgenza imposta dalla Direzione di ‘piazzare’ tutto il possibile quanto prima.
Per questi motivi la documentazione sintetica a supporto delle azioni commerciali viene usata per proporre il prodotto e pertanto deve essere completa relativamente a costi, rischi e rendimenti
dell’operazione.
Nella lettera inviataci dall’azienda veniamo a sapere che esiste un Comitato Innovazione Prodotti Finanziari, a cui partecipano tutte le funzioni di rischio e controllo del Banco Popolare che ha vagliato il Comparto Cedola Plus di Gestielle Investment Sicav.
Sarà nostra cura chiedere a tale Comitato che intervenga per far cessare la pericolosissima prassi delle prevendite di prodotti finanziari a cui continuamente sono costretti i colleghi che erogano servizi di consulenza in materia di investimenti finanziari. Ai colleghi chiediamo di fare un’ulteriore riflessione: vale la pena assumersi responsabilità col rischio di sostenerne i costi, anche pesanti, con il miraggio di qualche beneficio?
Coord di gruppo Banco Popolare
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL –SINFUB – UGL – UILCA
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