Mentre la mobilitazione per la difesa del CCNL continua e da ABI non pervengono segnali positivi per una ripresa del confronto, il GRUPPO UBI AVVIA UN’INDAGINE per approfondire tematiche commerciali rilevanti e sottopone ai lavoratori un “questionario per rilevare il nostro punto di vista sulla percezione del settore bancario e del nostro gruppo”.
Visto che il Gruppo UBI fa parte dell’ABI appare quanto meno schizofrenico aver disdettato il CCNL perché “gli addetti sono in eccedenza” e perché presentano “competenze e professionalità non più coerenti con l’attuale modo di fare banca” salvo poi chiedere agli stessi cosa pensano del sistema bancario.
Un questionario vorremmo farlo noi:
Qual è il vero fine?
Le domande che “indagano” sui tempi del nostro lavoro sono coerenti con l’obiettivo dichiarato? O potranno poi essere utilizzate per valutare il nostro operato?
Quale reale garanzia di anonimato presenta il questionario?
Quali garanzie di trattamento dati?
Il questionario viene definito “volontario”. Ma quanto è “volontario” un questionario la cui compilazione viene sollecitata dopo tre giorni?
Di sicuro vengono AFFIDATE NUOVE CONSULENZE E INCREMENTATA LA VOCE DI BILANCIO RELATIVA!
Non è fingendo di rilevare il punto di vista dei dipendenti che si dimostra attenzione.
Oggi colleghe e colleghi si attendono da ABI (e quindi dall’associata UBI) un unico e reale segnale di attenzione: la garanzia che il vigente CCNL continuerà a trovare applicazione anche dopo la scadenza di giugno 2014, nel caso non si fosse ancora giunti al rinnovo.
Crediamo di interpretare il pensiero di molti nel dire che i lavoratori bancari valutano l’attuale gestione del sistema bancario:
• Arrogante e inaccettabile nel disdire il CCNL.
• Incapace di trovare leve su cui agire al di fuori della riduzione del costo del lavoro;
• Composto da una classe dirigente inadeguata, ma sostanzialmente inamovibile, e profumatamente pagata.
Riteniamo che il difficile momento che stiamo attraversando, imponga per il futuro un’attenta riflessione sull’opportunità di rispondere a questionari del genere.
Spesso ci interroghiamo su quali altre azioni, oltre allo sciopero, possiamo mettere in campo per protestare contro le scelte dei banchieri di ABI e dell’associata UBI.
DISERTARE INIZIATIVE DI QUESTA NATURA PUÒ RISULTARE UN GESTO EFFICACE, CONSAPEVOLE E GRATUITO PER INIZIARE A USCIRE DALLA LOGICA, TANTO CARA AI NOSTRI MANAGER, DEL RISPONDERE A COMANDO E TACERE I PROPRI DIRITTI.
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