Con la disdetta anticipata e unilaterale del Contratto Nazionale del credito, l’ABI dichiara di non volere prorogare lo stesso oltre la scadenza del 30 giugno 2014.Senza un accordo l’unico riferimento sarà la Legge, peggiorativa rispetto alle attuali tutele normative ed economiche sancite nel CCNL, con gravi ripercussioni sulla vita quotidiana e nella sfera personale di tutti le lavoratrici/ori del settore. Senza Contratto Nazionale: ecco solo alcuni tra i principali stravolgimenti normativi:
- Mobilità territoriale senza limitazioni per i trasferimenti
- Eliminazione del Premio Aziendale contrattato (v.a.p.)
- Orari di lavoro decisi dalle aziende autonomamente secondo le loro esigenze
- Blocco permanente di scatti di anzianità e automatismi
- Cessazione dell’erogazione dei Buoni pasto
- Cancellazione delle ex festività e riduzione dei giorni di ferie (20gg)
- Soppressione dell’integrazione economica prevista per il nostro settore per malattia/infortunio e maternità
- A rischio il mantenimento della normativa aziendale. Senza Fondo di Solidarietà e dell’occupazione, la gestione delle migliaia di esuberi dichiarati vedrebbe soluzioni drastiche:
- utilizzo Legge 223 sui licenziamenti collettivi, che riguarda anche i più giovani;
- uso dell’Aspi (sussidio di disoccupazione);
- solidarietà difensiva obbligatoria.
Respingiamo il feroce attacco ai diritti dei Lavoratori di ogni ordine e grado! Il 31 ottobre partecipiamo tutti al presidio davanti alla sede ABI a Milano, Via Olona 2 (MM2 S. Ambrogio) dalle ore 10 alle ore 13.
Dircredito – Fabi – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – Ugl – Uilca Area di Milano – Intesa Sanpaolo