La sensazione, anzi ormai la convinzione, che il 31 ottobre l’adesione allo sciopero generale dei bancari sarà altissima è uscita dalle stanze sindacali è si impiantata in quelle del management. Seminando il panico. La prova è un’incredibile comunicazione inviata ai direttori a firma Ufficio Relazioni Industriali in cui si legge letteralmente: “…non dovranno essere modificate le assenze già pianificate ed approvate, se non al fine di garantire il massimo del servizio possibile…”. Tradotto dal burocratese vuol dire: se hai pianificato delle ferie e vuoi sostituirle con un giorno di sciopero non te lo concedo, ma se hai pianificato delle ferie e vuoi venire a lavorare mentre i tuoi colleghi stanno scioperando, certo che puoi farlo! Invitiamo quindi tutti i lavoratori che il 31 intendono trasformare una giornata di assenza programmata in giornata di sciopero a segnalare all’azienda la propria volontà. Stiamo valutando con i nostri avvocati le azioni legali che potremo intraprendere per contrastare questa iniziativa che a nostro giudizio viola il diritto costituzionale dei lavoratori a esercitare il diritto di sciopero. Comunque è certo che un’azienda, nel mettere in campo iniziative di questo genere, dimostra una sola cosa: di fronte alla determinazione e alla coesione dei colleghi ha già perso. Peraltro, se ce ne fosse ulteriore bisogno, lo stato di grave confusione in cui versano gli strateghi aziendali è dimostrato anche dagli spot sulla banca estesa in cui viene tratteggiato un surreale e favolistico mondo di soddisfazione della clientela, a fronte di filiali in emergenza negli orari tradizionali e deserte in quelli serali. Una grandissima adesione allo sciopero del 31 ottobre sarà il modo migliore per riportare la dirigenza aziendale nel mondo della realtà.
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