Con atto di arroganza politica e spregiudicatezza senza precedenti, il “nuovo” corso dell’ABI, è culminato con la consegna alle Segreterie Nazionali della lettera di disdetta del CCNL.
A causa dello stato del settore, l’ABI sostiene di non poter onorare nemmeno l’attuale Contratto Nazionale (potendo però garantire corpose e robuste liquidazioni garantite dai tagli agli stipendi dei Lavoratori), non essendo in grado di sostenere l’ultima tranche di aumento del CCNL e gli adeguamenti tabellari previsti nell’ultimo Contratto, a partire dal pieno recupero e riconoscimento della piena contribuzione previdenziale degli aumenti e di tutta la struttura della busta paga: in pratica, i 60-70 euro di aumento mancanti che decorrono dal prossimo 1 giugno l’ABI non ritiene di poterli pagare e, dichiarando la necessità di ridiscutere (in termini ovviamente ultrapeggiorativi) tutta la struttura contrattuale, con una pratica politica spregiudicata e dispregiativa, disdice il Contratto Nazionale di Categoria aprendo uno scontro durissimo e senza precedenti nel nostro settore.
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