Apprendiamo con contrarietà e irritazione che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha avviato un piano di acquisto di azioni proprie, propedeutico alla distribuzione gratuita al top management di azioni proprie per circa 18 milioni di euro.
Consideriamo queste ulteriori elargizioni per i vertici della banca discriminatorie e offensive nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo, che ogni giorno stanno dimostrando impegno e professionalità e che meriterebbero almeno analoghe gratificazioni.
Crediamo che la decisione di insistere nel premiare in modo indiscriminato i “soliti noti” allarghi in modo grave e irresponsabile la distanza tra i vertici del Gruppo e i dipendenti, che già hanno dovuto assistere con sconcerto e pesante disappunto alla notizia dei compensi e della buona uscita erogata all’ex Ceo. Un totale di oltre 7 milioni di euro per 27 mesi di lavoro che ancora scandalizza, cui oggi si aggiungono questi 18 milioni a top manager.
Riteniamo che l’Azienda debba invece impegnarsi per uscire dal perenne stato di ristrutturazione e dare una effettiva stabilità organizzativa al Gruppo, operando in ottica di crescita dell’occupazione.
Chiediamo quindi che il Gruppo si attivi concretamente per offrire possibilità di sviluppo e valorizzazione del personale, per contribuire con tutta la sua autorevolezza a riportare l’Abi su posizioni responsabili, con il ritiro della disdetta del Contratto Nazionale e dell’accordo sugli Rls e con l’apertura del previsto confronto sul Fondo di Solidarietà di settore.