In particolare l’Ad ha evidenziato come la semestrale non debba essere valutata basandosi esclusivamente sul criterio della redditività ma anche su livelli di liquidità, di patrimonializzazione e di credibilità della gestione ordinaria, riconosciuta dai mercati anche tramite la quotazione del titolo in Borsa.
Il risultato netto di esercizio è negativo a causa delle maggiori rettifiche sul rischio di credito e del pesante carico fiscale imputabile alla indeducibilità delle suddette rettifiche e di una quota importante del costo del personale.
Le rettifiche sui crediti, coerenti con quelle che sono stati attuate lo scorso esercizio, sono state disposte su parametri richiesti dall’autorità di vigilanza e presentano carattere di straordinarietà; l’auspicio manifestato dalla dirigenza del Gruppo, e confortato dai dati dei mesi di luglio e di agosto, è in un rallentamento del rischio del credito.
Il Dr. Odorici ha poi illustrato alcuni elementi positivi che devono far propendere per un giudizio non negativo sul risultato della semestrale.
In particolare per quanto riguarda i dati del patrimonio, il Core Tier 1 ha una percentuale dell’8,22%, quindi al di sopra del limite minimo stabilito dalla Banca d’Italia. Altro parametro positivo è rappresentato dalla situazione di adeguatezza della liquidità a breve e medio termine, infine tutti i parametri di rischio (credito, tassi, ecc.) sono nell’ambito dei limiti previsti dalla normativa.
Il Direttore Togni ha anch’egli manifestato apprezzamento per i dati complessivi, condizionati dalla crisi del settore immobiliare che penalizza i criteri di valutazione dei crediti, il cui 70% è coperto da garanzia su immobili. Il rapporto raccolta/impieghi è del 103%, ed anche questo influenza negativamente i dati del bilancio semestrale in questo periodo di crisi.
Un settore sul quale il Gruppo sta realizzando investimenti è quello della multicanalità, che sarà complementare alla presenza nel territorio, caratteristica che contraddistingue il nostro Gruppo e che è apprezzata particolarmente dalla nostra clientela tradizionale.
L’Ad ha poi ricordato che non bisogna concentrarsi sui dati della semestrale ma guardare in prospettiva con lungimiranza, determinazione e coraggio, con l’auspicio che muti in positivo il contesto socio economico pur essendo consapevoli del fatto che i risultati conseguiti un lustro orsono difficilmente potranno ripetersi.
In conclusione dell’incontro la dirigenza di Gruppo ha poi escluso che siano in cantiere operazioni di fusione e accorpamento con altre banche, cosa anticipata dalla stampa specializzata a fine agosto, e che in ogni caso se la situazione richiederà soluzioni di questo tipo sicuramente il nostro Gruppo non si presenterà con il cappello in mano ma in una posizione di banca aggregante, eventualmente aperta al mondo del capitale; molto dipenderà anche da come si svilupperà il dibattito sul futuro delle banche popolari e della tradizione ultracentenaria delle stesse.
Nell’occasione abbiamo ribadito le difficoltà riscontrate all’interno sia degli uffici e della rete legate alla carenza di personale e a problemi organizzativi.
Nel prendere atto delle informazioni che sono state fornite continueremo ad essere vigili sullo sviluppo del Piano Industriale, sostenendo e garantendo i colleghi in tutte quelle attività finalizzate ad aumentare la redditività delle nostre banche e denunciando puntualmente tutti quegli atteggiamenti che non vanno nella direzione da noi auspicata di crescita e sviluppo del Gruppo, a tutela del futuro di tutti i lavoratori.