Il rapporto tra segnalazioni antiriciclaggio pervenute all’Unità di informazione finanziaria e quelle effettivamente analizzate è ormai vicino al pareggio. Nel 2012 a fronte di 67.000 inoltri –provenienti per il 96% da Intermediari finanziari e solo in minima parte dai Professionisti- la Uif ne ha processate circa 60.000 cioè il doppio dell’anno precedente. Un trend che è, inoltre, in continuo aumento nei primi sei mesi del 2013. Anno che potrebbe portare definitivamente in equilibrio “la contabilità” dell’Uif, assicurando in intervento più tempestivo anche delle Autorità investigative collegate.
Nell’ufficializzare i dati, l’Unita di informazione conferma che la regione più attiva nella prevenzione –almeno formale- delle operazioni sospette è la Lombardia (19% del totale), seguita da Lazio e Campania, attestate entrambe al 12 per cento.
La graduatoria dell’Uif, peraltro, continua a non essere proporzionale alla lettura quantitativa del fenomeno del riciclaggio in Italia, dove secondo le risultanze della Guardia della Finanza, è il Lazio (con 2,54 miliardi) la regione in cui avviene più massicciamente il reimpiego, seguito a distanza dalla Lombardia (886 milioni) e Campania (467 milioni). Insieme queste regioni rappresentano i due terzi del riciclaggio in Italia. La lotta all’illegalità negli ultimi quattro anni ha portato a sequestri per sette miliardi di euro.
Sempre nell’anno 2012, delle 12mila segnalazioni coltivate sul piano investigativo, 2milasono confluite in procedimenti penali già aperti, 1.200 hanno dato origine a nuovi procedimenti ed oltre 700 hanno consentito di contestare violazioni amministrative.
Le aree di intervento della Magistratura nate dalle “segnalazioni di operazioni sospette” si sono allargate ai proventi da illecito utilizzo di rimborsi elettorali, alla appropriazione indebita, alla corruzione, alla manipolazione del mercato, fino alla raccolta abusiva del risparmio
A questo proposito l’autonomia dell’Uif nei rapporti di assistenza con le “sorelle” estere (Financial intelligence unit) ha prodotto un incremento del 26% della condivisione delle informazioni, strumento indispensabile per combattere un fenomeno sempre meno territorializzato.
[table cols=”Regione,2010,2011,2012″ data=”Lombardia,7.805,8.778,12.171,Lazio,5.495 ,6.350,7.877,Campania,4.440 ,6.128,7.594,Emilia Romagna,3.151,3.343,5.192,Piemonte,3.030,3.714,4.942,Veneto,1.830,2.903,4.621,Toscana,3.291,3.546,4.386,Puglia,1.422,1.948,3.091,Sicilia,1.435,2.287, 3.003,Marche,1.049,2.550, 2.684,Calabria,835,1.135, 1.738,Liguria,715,1.217, 1.569,Sardegna,334,614,1.248,Abruzzo ,446,892,1.233,Friuli V_Giulia,626,622,881,Trentino A_Adige,342,490,580,Umbria,270,455,499,Basilicata ,131,171,359,Molise,114,101,189,Valle d’Aosta ,63,100,158″][/table]