Indire uno sciopero di questi tempi richiede motivazioni inequivocabili. La scelta da Noi fatta parte dal presupposto che il piano industriale sottopostoci in questi giorni è indigeribile. Solo a seguito della proclamazione dello Sciopero da parte di FISAC/CGIL – FIBA/CISL – DIRCREDITO l’Azienda ha ritenuto opportuno consegnare alle OO.SS. il documento sul piano industriale approvato nell’ultima riunione del CdA. Ogni scelta annunciata nelle scorse settimane assume qui profili ancora più duri e in alcuni casi devastanti nei confronti dei Lavoratori.
L’Attuale Piano Industriale è indigeribile perché:
• Taglia 700/800 posti di lavoro tra vendita di asset e Fondo di solidarietà;
• Dichiara ulteriori 200/220 FTE in esubero da ricollocare in una Azienda fortemente ridimensionata nella sua geografia e nella sua organizzazione;
• Indica tra gli asset non strategici, CARILO, un pezzo di rete distributiva – 48 filiali – il CED e a seguire chissà chi altri …
• Non dà risposte organizzative, come da tempo richiesto ed indicato dalle OO.SS. con concrete proposte sulle urgenti necessità di riassetto di rete e direzione nel rispetto dell’occupazione sui territori;
• Mescola necessità di riequilibrio economico con ricerca di patrimonio scaricando il tutto nella facile equazione (meno costi = meno lavoratori ).
• Non ci fa conoscere i criteri utilizzati per le scelte negando, di fatto, il confronto e il negoziato;
• Una volta infranta l’integrità aziendale non esisteranno zone franche e saranno a rischio ogni struttura e i lavoratori tutti;
• I costi di funzionamento verranno abbattuti di 120 milioni di euro in poco più di 3 anni, circa 80/90 milioni toccheranno la voce del costo del Personale;
• Il Contratto Integrativo verrà toccato pesantemente… Il Sistema incentivante è scomparso (gli obiettivi e i budget invece no …) il Premio Aziendale manca ancora di una sua definizione per l’anno in corso…
• Le aree verranno ridotte da 14 a 9, i servizi da 46 a 19 mentre i coordinamenti scenderanno da 169 a 100 se non 80, le zone da 16 passeranno a circa 5/6 aree… Dov’è la trattativa col Sindacato ?!?!?! La ristrutturazione messa in campo non scioglie i dubbi su efficienza e sinergia aziendale (rete/filiali) e aumenta, se possibile, lo stato di incertezza occupazionale di tutti i Lavoratori… La riorganizzazione aziendale, il suo efficientamento, le sinergie vanno preparate, negoziate e concordate col sindacato.
TUTTO CIO’ CREA, DI FATTO, LE CONDIZIONI IDEALI PER UN SPEZZATINO DA CONSEGNARE A … … … (Riempitelo Voi)
Il piano infrange l’integrità aziendale, che è elemento fondamentale per il nostro concetto di Autonomia. Autonomia da noi cercata e declinata solo quattro mesi fa davanti a 1.200 lavoratori, con le Istituzioni Marchigiane al nostro fianco e questo va sempre ricordato.
Noi crediamo in Banca Marche, nella riorganizzazione e nel rilancio della nostra Azienda nel compimento di quel rinnovo della governance a suo tempo richiesta, nella ricerca delle responsabilità da sempre richiesta, nel Lavoro che genera Lavoro, nella disponibilità a fare sacrifici a fronte di obiettivi condivisi. Noi siamo sempre quelli, quelli del 22 Aprile (noicrediamoinbancamarche@gmail.com). Oggi, come ieri la nostra azione, insieme a quella dei lavoratori, deve essere forte, coraggiosa e generosa.
Oggi come ieri altri l’hanno definita inopportuna e intempestiva. Oggi, come ieri, il nostro auspicio è che tutte le OO.SS marcino affiancate. Pochi giorni fa, abbiamo firmato tutti insieme la lettera per il tentativo di conciliazione che ha dato inizio alla procedura per lo sciopero. Portiamo a termine tutti insieme il lavoro iniziato.
SOLIDARIETA’ TRA TUTTI I LAVORATORI, “PERCHÉ O CI SALVIAMO INSIEME COME COLLETTIVO O CADREMO TUTTI INDIVIDUALMENTE” !!! Tutti insieme coi Lavoratori di ogni regione, di ogni provincia, delle filiali, delle direzioni, dai tempo determinato ai quadri direttivi fino ai dirigenti tutti perché NON VOGLIAMO UN PIANO CHE SMANTELLI INUTILMENTE LA BANCA MA VOGLIAMO COSTRUIRE INSIEME UN PROGETTO CHE LA RILANCI.
Gli strumenti e gli obiettivi di questo piano industriale penalizzeranno i lavoratori, ridimensioneranno l’Azienda senza fornire alcuna garanzia né per il mantenimento dell’autonomia né per un ipotetico rilancio aziendale. A fronte dei pericoli evidenziati ci rivolgiamo a tutti affinché partecipino alle lotte e si attivi la massima Solidarietà tra i Lavoratori.
VENERDI’ 30 AGOSTO 2013 SCIOPERO BANCA MARCHE
Jesi, lì 8 agosto 2013
Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil