Nel mentre assistiamo sgomenti al succedersi degli eventi riguardanti Banca Marche, con tanto di costante ed eccessiva sovraesposizione mediatica, in parte frutto di inciampi endogeni, sottolineiamo come la Banca si stia avviando a scadenze cruciali per il suo futuro immediato dilaniata al suo interno da mai sopite lotte tra bande.
In questo caos siamo disponibili ad una strenua difesa del ruolo di Banca Marche quale Banca del territorio, rammentando a tutti, compagni di viaggio compresi, come il compito del Sindacato sia quello di difendere gli interessi di tutti i 3.300 Dipendenti, nessuno escluso, che lavorano in questa Azienda e che questa Azienda difendono con quotidiano e costante impegno.
Alla qualità del loro lavoro sarà dedicata ogni nostra energia, senza sottrarne alcuna per un ormai inutile esame del passato né tantomeno per vestire i panni dei vendicatori o di incredibili difensori d’ufficio di vecchi e nuovi Direttori.
Individuiamo nel negligente comportamento assunto da tempo dalle Fondazioni, nello eccessivo rigore temporale della policy adottata per le rettifiche relative al credito deteriorato, nella mancanza di una strategia di medio e lungo periodo, nelle decisioni che non hanno tenuto conto della complessità della situazione i driver che hanno condotto la Banca Marche ad una pesante perdita e ad un non più rinviabile progetto di rafforzamento patrimoniale.
Un progetto cui qualcuno sembra aver girato le spalle, anche attraverso improvvide e non condivisibili dichiarazioni agli organi di stampa, in nome di un’aberrante filosofia del “tanto peggio tanto meglio”, auspicando perfino soluzioni drastiche fino al “commissariamento”, visto come male minore, senza aver l’orizzonte strategico di una Banca rinnovata, anzi esponendo la stessa a subire tagli ancora più draconiani, a vendite di asset, oltre a sconvolgimenti occupazionali.
Dopo la nomina del nuovo Presidente Rainer Masera, figura di sicuro prestigio, auspichiamo che qualunque decisione presa in occasione del prossimo CdA sia lealmente e pienamente condivisa con le OO. SS. e soprattutto sia rispettosa delle professionalità dei 3.300 Dipendenti che rappresentano il vero valore di una Banca assai migliore, per struttura organizzativa e patrimonio umano disponibile, di quanto a qualcuno, per meri interessi speculativi, faccia invece comodo dipingerla.
In questo caos siamo disponibili ad una strenua difesa del ruolo di Banca Marche quale Banca del territorio, rammentando a tutti, compagni di viaggio compresi, come il compito del Sindacato sia quello di difendere gli interessi di tutti i 3.300 Dipendenti, nessuno escluso, che lavorano in questa Azienda e che questa Azienda difendono con quotidiano e costante impegno.
Alla qualità del loro lavoro sarà dedicata ogni nostra energia, senza sottrarne alcuna per un ormai inutile esame del passato né tantomeno per vestire i panni dei vendicatori o di incredibili difensori d’ufficio di vecchi e nuovi Direttori.
Individuiamo nel negligente comportamento assunto da tempo dalle Fondazioni, nello eccessivo rigore temporale della policy adottata per le rettifiche relative al credito deteriorato, nella mancanza di una strategia di medio e lungo periodo, nelle decisioni che non hanno tenuto conto della complessità della situazione i driver che hanno condotto la Banca Marche ad una pesante perdita e ad un non più rinviabile progetto di rafforzamento patrimoniale.
Un progetto cui qualcuno sembra aver girato le spalle, anche attraverso improvvide e non condivisibili dichiarazioni agli organi di stampa, in nome di un’aberrante filosofia del “tanto peggio tanto meglio”, auspicando perfino soluzioni drastiche fino al “commissariamento”, visto come male minore, senza aver l’orizzonte strategico di una Banca rinnovata, anzi esponendo la stessa a subire tagli ancora più draconiani, a vendite di asset, oltre a sconvolgimenti occupazionali.
Dopo la nomina del nuovo Presidente Rainer Masera, figura di sicuro prestigio, auspichiamo che qualunque decisione presa in occasione del prossimo CdA sia lealmente e pienamente condivisa con le OO. SS. e soprattutto sia rispettosa delle professionalità dei 3.300 Dipendenti che rappresentano il vero valore di una Banca assai migliore, per struttura organizzativa e patrimonio umano disponibile, di quanto a qualcuno, per meri interessi speculativi, faccia invece comodo dipingerla.
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