Adesione Appello/Sciopero donne 25 novembre

La Segreteria Nazionale Fisac CGIL l’Esecutivo Naz.  Donne Fisac CGIL  e il Coordinamento Nazionale Donne Fisac CGIL, aderiscono con convinzione all’appello  contro il femminicidio lanciato nei giorni scorsi da Barbara Romagnoli, Adriana Terzo e Tiziana Dal Pra e allo sciopero proclamato per il  25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 Riteniamo infatti che il dilagare di violenze ed omicidi efferati possa essere fermato soltanto con una reazione dal forte impatto sociale e politico che cerchi di   mettere fine ad un  massacro al quale tutti assistiamo impotenti da troppo tempo, indegno di una società civile.

 Invitiamo quindi tutti i compagni e le compagne dell’organizzazione ad aderire all’iniziativa, sia singolarmente che collettivamente, mandando una mail a  scioperodonne2013@gmail.com e a seguire l’organizzazione di questa e delle altre iniziative che meglio si specificheranno e che si concentreranno nella data del 25 novembre.

  SEGRETERIA NAZIONALE FISAC CGIL

  ESECUTIVO NAZ. DONNE.  FISAC CGIL

  COORDINAMENTO NAZ. DONNE FISAC CGIL

 Roma, 1 agosto 2013

 

Sciopero delle donne, il sì di Susanna Camusso

Anche la leader della Cgil, insieme alle donne della segreteria nazionale, aderisce all’appello contro il femminicidio fissato per il 25 novembre. Ecco il testo del documento.

“Muove l’indignazione per un altro efferato femminicidio, muove l’orrore Fabiana bruciata viva dal suo fidanzato, ma ogni giorno è segnato da un altro gesto di insopportabile violenza. Dal linguaggio, all’insulto, alla rappresentazione, alle molestie, al femminicidio, al fastidio infinito della cronaca, che annacqua, giustifica, spettacolarizza tutto. Abbiamo sempre denunciato, attraverso le piazze, ballato con One Billion Rising, scritto, analizzato. Abbiamo indagato se la crisi non fosse un alibi per giustificare, abbiamo discusso come scrollarci di dosso quel giudizio di moralismo, di non adeguate allo scherzo e alla modernità. La quotidianità implacabile, giorno per giorno, ci schiaccia in nuova violenza. Ogni giorno ci interroghiamo su quanto tutto questo violi la nostra libertà, ci faccia essere preoccupate e condizionate per le nostre figlie. Ogni giorno vediamo allontanarsi l’idea della libertà femminile metro di misura della democrazia. Insieme sappiamo che tante e tanti invece vorrebbero che finisse violenza, disumanità, disprezzo, separazione dei corpi dalle menti. Tante e tanti sanno che la violenza contro le donne è violenza su tutti, rende peggiore la vita di tutti. Traduciamo la positività delle ratifiche della Convenzione di Istanbul nella necessità di una legge, attesa da troppo, che riconosca nei LEA i centri antiviolenza e tanto altro. Traduciamo il nostro essere persone e non oggetti nel valore del nostro lavoro, riconosciuto e nel tanto non visto, non riconosciuto, non retribuito. Scioperiamo per fermare la cultura della violenza, disconnettiamoci dalle attività quotidiane per un giorno. Affermiamo che senza donne libere, autodeterminate, non c’è società. Fermiamoci insieme perché “rabbia, dolore, sconforto, indignazione, denuncia e consapevolezza” devono far dire basta”.

Susanna Camusso Vera Lamonica Elena Lattuada Serena Sorrentino

Per aderire all’appello, lanciato da Barbara Romagnoli e Adriana Terzo (giornaliste freelance) e Tiziana Dal Pra (presidente associazione interculturale Trama di Terre) puoi scrivere a: scioperodonne2013@gmail.com, indicando almeno nome, cognome e città di provenienza

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