da vivierejesi.it – “Non vogliamo un Piano Industriale fatto solo di tagli e di Sacrifici”, spiegano Fisac e Cgil, “vogliamo un vero progetto di rilancio e di riorganizzazione della Banca e solo a queste condizioni siamo disposti a investirci”.
Questo il messaggio lanciato dalla Fisac e dalla Cgil all’indomani del rifiuto da parte di Banca Marche di partecipare al tentativo di conciliazione presso l’Abi per trovare le soluzioni migliori per il rilancio della Banca e tutelare il destino di oltre 3.000 lavoratori.
I rappresentanti dei lavoratori fanno il punto sulla situazione anche alla luce degli esiti dell’incontro con Rainer Masera. “Occorre tutelare i livelli occupazionali del gruppo con particolare riferimento ai presidi territoriali oggi esistenti, perché da qui si vede se veramente c’è un progetto oppure no capace di evitare rischi peggiori per le prospettive future della Banca”.
I sindacati bocciano un progetto che ridimensioni la Banca. “I problemi ricrescerebbero un minuto dopo – dicono la Fisac e la Cgil – perché dopo la diminuzione del fabbisogno di capitale e la eventuale plusvalenza avremmo una struttura sbilanciata con gravi possibili danni per le nostre direzioni, per tutti i Lavoratori, per il territorio e per le Aziende che da noi traggono linfa vitale”.
I sindacati aziendali, unitariamente, hanno chiesto pertanto l’immediata sospensione di tutte le iniziative aziendali collegate alla realizzazione del prossimo piano industriale. “Non è tollerabile infine – concludono la Fisac e la Cgil – che venga chiesta in ogni comunicazione la condivisione dei Lavoratori e poi convocata sempre prima la Conferenza Stampa rispetto all’incontro coi Sindacati. La Fisac e le altre OO.SS. aziendali si vedranno Lunedì 29 alle 10 per decidere unitariamente le azioni necessarie per affrontare questa situazione sempre più delicata”.