Intanto, Ivass e l’Antitrust avvieranno per la questione Rc Auto “un confronto con l’industria assicurativa, con gli intermediari, con i consumatori, in modo da raccogliere costruttivamente i contributi di tutti i soggetti coinvolti”. L’annuncio del numero uno dell’Ivass, Salvatore Rossi, è arrivato proprio all’Assemblea Ania.
Minucci ha quindi sciorinato i numeri del settore sottolineanco che i prezzi delle Rc Auto sono “tornati a diminuire. In particolare dal settembre 2012 al maggio scorso il prezzo medio delle coperture è sceso di circa il 6%. Il premio medio, incluse le tasse, è calato da 560 a 525 euro”. La crisi, poi, ha fatto il resto riducendo il numero dei veicoli in circolazione e di conseguenza quello dei sinistri. E così è calata ancora la raccolta premi, scesa nel 2012 del 4,6% a 108 miliardi, dopo il -11,9% del 2011. La flessione, però non ha impattato sull’utile salito a 5,8 miliardi dopo il rosso di 4,4 miliardi del biennio precedente (l’anno prossimo i premi sono attesi in rialzo dell’8,8% a 114 miliardi).
Secondo l’associazione degli assicuratori, una della colpa del caro prezzi è da ricercare nell’elevata tassazione: “Il carico impositivo sui premi si conferma, ormai da lungo tempo, tra i più elevati in Europa” si legge nella relazione annuale dell’Ania, che sottolinea come sull’Rc Auto si applichi un’aliquota complessiva pari al 25,5%. Pesano – spiega l’Ania – le delibere a livello locale delle singole province, che solo in 9 casi non hanno deliberato alcun aumento dell’aliquota.