La petizione LIBERA MUTUO della FISAC CGIL recepita da un DDL

BENI CONFISCATI ALLA MAFIA A FAVORE DEI GIOVANI: PER LIBERARLI, FISSATO UN TETTO MASSIMO AGLI INTERESSI SUI MUTUI IPOTECARI

il 25 giugno, al Senato presso la SALA NASSIRYA si e’ tenuta la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge”Norme in materia di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali a finalità di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Hanno presentato il DDL la senatrice Silvana Amati e la senatrice  Manuela Granaiola del PD.  Sono seguiti gli interventi di Elena Aiazzi per la Segreteria Nazionale FISAC CGIL in qualità di promotore della petizione LiberaMutuo, da cui nasce l’idea del DDL, e di Andrea Cippone per la ONLUS Terra dei Piccoli che, nel contempo, ha proposto la destinazione delle risorse a favore dell’infanzia e in particolare per i bambini delle case famiglie.  Per L’Ufficio Nazionale Sostenibilita’ e RSI, che segue per la Fisac CGIL l’iniziativa LiberaMutuo, in sinergia con l’Ufficio legalità, era presente la coord. Anna Raffaini, Sabina Porcelluzzi e Andrea Cippone come curatore dell’iniziativa LiberaMutuo.

Era presente il mondo associativo insieme ai principali attori impegnati sui temi della legalita’ e in favore dei giovani tra i quali  Denise Lancia Presidente di Equorete, Paolo Ferrari Amministratore dell’Istituto Don Calabria, Federico Zullo per l’Associazione Agevolando, Raffaele Lupoli dell’Associazione DA SUD, Ugo Bressanello Presidente della Fondazione Domus de Luna, Banca Popolare Etica nonché rappresentanti di Cittadinanzattiva, e dell’ Associazione Libera che hanno in questi giorni aderito alla nostra petizione Libera Mutuo. Il DDL ha ricevuto il sostegno formale del Presidente del Senato Piero Grasso con una lettera inviata alle senatrici firmatarie.

Il Disegno di Legge parte dall’osservazione che il nostro tasso di povertà infantile è più alto della media dei principali paesi europei e limita il futuro di migliaia di bambini e adolescenti. Un’attenzione particolare va posta ai minori “fuori famiglia” che vengono affidati ad una struttura d’accoglienza.

In Italia ci sono 10.227.000 minori di cui 30.700 fuori famiglia (15.200 in affido familiare e in 15.500 in struttura residenziale).  In diverse parti del nostro Paese molte case famiglia e comunità di tipo familiare stanno chiudendo a causa dei costi eccessivi di conduzione delle strutture. Solo i costi imputabili all’immobile pesano almeno il 15% sui contributi comunali che vengono pagati con le rette.

Sono queste le realta’ che potrebbero più di tutte beneficiare dell’intervento legislativo e diventare  destinatari  di beni confiscati alle organizzazioni criminali.

Secondo la Direzione  Investigativa Antimafia  (DIA)  il valore dei beni sequestrati e confiscati dal 1992 al 2010 è pari a: 11.877.941.000 di Euro se ci si riferisce ai sequestri, e a 1.813.027.812 di Euro se ci si riferisce alle confische. Si tratta di un’enorme patrimonio: ben 10.438 beni immobili confiscati.
Una delle strategie più efficaci nel contrasto alle mafie, come noto, si è rivelata la destinazione a fini sociali dei beni confiscati o sequestrati. Essa rappresenta, infatti, il dato più innovativo della legislazione antimafia, consentendo di restituire i proventi di reato o comunque i beni nella disponibilità dei sodalizi criminali, alla collettività, cui sono stati sottratti e l’utilizzo per finalità legata al mondo dei giovani in difficoltà è subito stata valutata per noi una priorità.

Il valore simbolico del bene confiscato e restituito a quella collettività violata dalla mafia ha infatti un’importanza determinante nel costruire la coscienza sociale indispensabile per sconfiggere il crimine organizzato. Di contro, rischia di pregiudicare tali finalità di contrasto alle mafie il vincolo che coinvolge un gran numero degli immobili e cioè le ipoteche bancarie.

La legge vigente in materia stabilisce che i beni confiscati vengano devoluti allo stato; il DDL, recependo la petizione “LiberaMutuo” promossa dalla Fsac CGIL, fissa dunque un tetto massimo agli interessi che possono essere applicati sui beni confiscati alle mafie, producendo un rilevantissimo risparmio di trasferimento per lo Stato che, secondo stime, ad oggi varrebbe 5 miliardi di euro e permette quindi una più agevole liberazione degli immobili dalle ipoteche. IL DDL prevede inoltre l’abolizione della possibilità di rivendita del bene confiscato e non assegnato  evitare il rischio che il bene stesso, attraverso la vendita, ritorni in possesso della criminalità organizzata. 
 
l’iniziativa LiberaMutuo prosegue con la raccolta di firme che servirà a questo punto non solo come sottoscrizione promotrice dell’iniziativa ma nel contempo anche come sostegno al buon esito del DDL. 
 
Firmate la petizione LiberaMutuo sul sito www.fisac-cgil.it/LiberaMutuo 
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