L’accordo del 19/12/2012, ha prodotto un sostanziale impoverimento delle relazioni sindacali in MPS, tanto nel livello centrale, quanto –ed è ciò che direttamente ci tocca- sul piano periferico.
Nella nostra Area, per altro, sussistono nel contempo, tutte le criticità derivanti direttamente dal P.I. (ivi compresa la presenza di un consistente numero di lavoratori inseriti nel DAACA e potenzialmente esternalizzabili), quanto quelle più specificamente periferiche ( ricadute sul personale – in termini di mobilità territoriale e professionale- derivanti dall’implementazione di ingenti ristrutturazioni organizzative e dalla forte razionalizzazione della rete filiali).
Lombardia sud ed Emilia-Romagna costituiscono inoltre, sul piano strettamente commerciale, territori assolutamente strategici e impegnativi, nei quali l’impatto della crisi reputazionale dei mesi scorsi –accentuato dall’aggressività della concorrenza- si è rivelato particolarmente pesante.
Un contesto operativo, gestionale e organizzativo, complessissimo e ricco di tensioni, nel quale sarebbe auspicabile e proficuo, a nostro avviso, un dialogo costante fra Azienda e OO.SS.
Questo oggi non accade, anche in ragione delle forti divergenze che hanno incrinato l’unitarietà del fronte sindacale .
A dispetto di ciò, riteniamo che i tempi siano maturi, perché le relazioni sindacali periferiche ritrovino lo spazio che ad esse è costituzionalmente dovuto.
Ricordiamo infatti, che nessun accordo aziendale, può impedire alle RSA territoriali, l’esercizio del proprio ruolo negoziale e di rappresentanza dei lavoratori, su materie e con modalità (pensiamo in particolare alla salute e sicurezza e agli organici e carichi di lavoro) regolate dal CCNL.
Le RSA Fisac/CGIL MPS Lombardia sud ed Emilia-Romagna, riunite a ranghi compatti, a Modena l’11/6/2013, ritengono che si possano ridefinire nella nostra Area, momenti di confronto formalmente e sostanzialmente significativi.
Il difficilissimo equilibrio fra “razionalizzazione dei costi/performance reddituali” e la sostenibilità di un Piano Industriale che minaccia di farsi ulteriormente doloroso per le condizioni di lavoratrici e lavoratori MPS, richiede –a tutti i livelli – un grande sforzo di pragmatismo, osmosi, comprensione e reciproco riconoscimento;
ciò non accadrà, ci preoccupa l’impatto in termini di tensioni e conflitti che potrebbe determinarsi.
Ribadiamo infine il nostro NO alle esternalizzazioni e ci impegniamo formalmente, per quanto sarà nelle nostre possibilità, a proseguire il nostro sforzo di solidarietà e sostegno ai colleghi che vivono da mesi l’incubo dell’espulsione -per di più priva di garanzie- dalla nostra Azienda.
Mantova, 19/6/2013
COORDINAMENTO RSA FISAC/CGIL MPS LOMBARDIA SUD-EMILIA ROMAGNA