5 giugno 2013 Giornata Mondiale dell’Ambiente

Evento di portata internazionale, ogni anno il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’O.N.U. nel 1974 per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano del 1972 nel corso della quale prese forma il Programma Ambiente delle Nazioni Unite.

L’iniziativa si propone ogni anno come momento di solidarietà, riflessione e azione comune intorno alla tematica scelta, al di là di qualsiasi confine geografico e distinzione di razza, religione o ceto sociale.

Quest’anno il tema della giornata è ‘So think before you eat and help save our environment’: pensa prima di mangiare e contribuisci a salvare la natura! Il tema dell’evento dovrebbe essere lo spreco alimentare, che ispirerà diverse iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della perdita di risorse alimentari e promuoverà l’adozione di comportamenti virtuosi e modelli di consumo utili a diminuire l’impronta alimentare di ciascuno di noi.

Forse è opportuno ricordare che i problemi ambientali discussi nel 1972 non erano gli attuali: si dava grande spazio alla bomba demografica ed agli armamenti nucleari.

La Conferenza di Stoccolma aprì il 5 giugno 1972 tra le contestazioni, nel discorso inaugurale l’allora segretario generale dell’ONU, Kurt Waldheim, ha invitato i 112 Paesi partecipanti a «ridurre attivamente e alla line sopprimere il peggiore di tutti gli inquinamenti, quello degli armamenti». “Mai nessuna crisi nella storia più della crisi ambientale — disse Waldheim — ha sottolineato tanto ampiamente l’interdipendenza delle nazioni. L’incessante perfezionamento e l’accumulazione delle armi di distruzione di massa pongono una minaccia diretta non solo all’ambiente dell’uomo ma addirittura alla sopravvivenza dell’intera umanità. La continuazione delle esplosioni nucleari sperimentali nell’atmosfera e nel sottosuolo costituisce una minaccia sia per l’atmosfera sia per il terreno e le armi chimiche rendono inutilizzabili preziosi territori. Non potremo superare i grandi problemi della povertà, della popolazione, dell’inquinamento, del crescente divario nello sviluppo e tutti gli altri problemi cui si trova davanti l’umanità se una parte molto sostanziosa delle grandi somme attualmente destinate a scopi militari non saranno messe a disposizione per la risoluzione dei problemi della vita e della società“.

Per il tema scelto per il 2013, la FAO ricorda che ogni anno 1,3 i miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate e, contemporaneamente, nel resto del Mondo 1 persona su 7 soffre la fame; di queste, 20.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per cause legate alla malnutrizione.

Ma è anche un’emergenza ambientale, se pensiamo che la gran parte di questo cibo diventa immondizia e che sia lo spreco che la produzione di questo cibo equivalgono ad un enorme consumo di risorse naturali ed economiche.

La lotta allo spreco alimentare significa una riduzione del consumo delle risorse naturali e un risparmio energetico e di emissioni di CO2.

Secondo alcune rilevazioni Last minute market, contenute nel ‘Libro verde dello spreco: l’energia 2013′, il 3% dei consumi finali di energia in Italia, pari ai consumi di 1.650.000 italiani, e’ attribuibile allo spreco alimentare dal campo alla tavola. Il cibo buttato dalle aziende prima di arrivare sulle nostre tavole e’ di circa 3,6 milioni di tonnellate all’anno, che comporta anche l’emissione di oltre 3 milioni di tonnellate di CO2. A livello idrico, quello che rimane ‘non raccolto’ corrisponde alla quantità d’acqua del Lago d’Iseo, circa 1,2 miliardi di metri cubi. E ancora, riducendo lo spreco di cibo nell’industria alimentare, il 2,6% del prodotto finale, si potrebbero riscaldare per un anno 330.000 appartamenti da 100 metri quadrati di classe A.

L’obiettivo della campagna è di aumentare la consapevolezza e stimolare la responsabilizzazione e i comportamenti virtuosi facendo sì che le persone diventino protagoniste del cambiamento e promotrici attive di uno sviluppo equo e sostenibile attraverso azioni concrete.

Per questa ragione chiunque – dai singoli cittadini, alle associazioni fino ad arrivare agli enti privati e pubblici – potrà proporre le proprie idee attraverso il sito ufficiale della manifestazione e contribuire attivamente alla difesa dell’ambiente e delle generazioni future.

Occorre, dunque, dire ‘stop’ a questo scempio e innescare un cambiamento radicale a partire dai gesti quotidiani più semplici per giungere alla promozione di politiche comunitarie in grado di promuovere un uso più assennato e razionale delle risorse alimentari. È arrivato il momento di agire!

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