In data 31 maggio 2013 si è finalmente e positivamente concluso il percorso iniziato il 28 giugno 2011. E’ stato sottoscritto un accordo applicativo tra CGIL CISL UIL e Confindustria relativamente a Rappresentanza e Rappresentatività per la stipula dei Contratti Nazionali.
Qui di seguito, in sintesi, riportiamo i punti salienti di detta intesa:
- il numero di iscritti, e quindi il peso percentuale di rappresentatività, di ciascuna organizzazione verrà certificato da un ente terzo (INPS);
- per misurare la rappresentatività, dove sono state elette le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie), varrà al 50% il parametro del voto ottenuto da ciascuna sigla sindacale nelle elezioni e per l’altro 50% la certificazione INPS; laddove invece esistano solo le RSA (come nel caso del nostro settore) varrà appunto la certificazione dell’INPS;
- saranno ammesse alla Contrattazione Nazionale solo le sigle sindacali che rappresentano almeno il 5% della categoria;
- le Organizzazioni Sindacali favoriranno la presentazione di Piattaforme Unitarie; altrimenti la negoziazione si avvierà sulla base della Piattaforma presentata da chi rappresenta almeno il 50%+1;
- la sottoscrizione di un accordo dovrà rispettare il parametro di rappresentatività del 50%+1 e dovrà essere sottoposta alla consultazione certificata dei Lavoratori e delle Lavoratrici che decideranno a maggioranza semplice; ottemperare a questi due presupposti, inscindibili tra loro, renderà il Contratto Nazionale vincolante, esigibile tra le Parti ed applicabile a tutti i Lavoratori.
Quante più Organizzazioni Sindacali ed Associazioni di Categoria aderiranno a questa intesa, tanto più questa sarà esigibile. Per quanto riguarda il settore del Credito non si può non constatare quanto sia stata lungimirante ed anticipatoria la regola già presente nel nostro attuale CCNL che prevede modalità di validazione dei Contratti – non solo quello Nazionale, ma anche quello Aziendale – del tutto simili a quelle inserite nell’Accordo applicativo del 31 maggio scorso.
Come Fisac-CGIL Montepaschi non possiamo non rimarcare, senza inutili intenti polemici, quanto fosse corretta ed in linea col percorso confederale e di categoria la nostra impostazione di confronto assembleare intrapresa a seguito dell’Accordo separato del 19
dicembre 2012.
Pensiamo non sia utile limitarci a constatare di avere avuto ragione, ma giudichiamo sbagliato e ingiusto non affermare né riconoscere che la nostra principale ed unica prerogativa è sempre stata difendere e rendere esigibili i diritti dei Lavoratori che derivano dal CCNL e dalle intese confederali. Pensiamo possa essere un segnale di forza e non di debolezza l’ammettere oggi, da parte delle sigle firmatarie dell’Accordo separato, di aver compiuto un errore nel non aver accettato un percorso comune, pur in presenza di valutazioni diverse, nella consultazione dei Lavoratori.
Con l’Accordo del 31 maggio, siamo in presenza di un atto a forte valenza unitaria, che può e deve essere vissuto come tale anche in MPS. Possiamo prevedere la ripresa della discussione di merito in questa vertenza infinita e durissima con l’Azienda? Potrebbe essere un buon inizio affrontare con questa impostazione l’incontro annuale sulle Prospettive Strategiche e l’analisi delle informazioni che ne deriveranno? Ci sbagliamo se riteniamo di cogliere del malessere anche nei comunicati delle sigle firmatarie in riferimento ai comportamenti dell’Azienda ed in particolare della Direzione delle Risorse Umane?
Occorre dare una risposta alle migliaia di Lavoratrici e Lavoratori, che vedono messa in discussione la loro appartenenza alla Banca, che sono penalizzati nel salario e nei diritti, che sono soggetti a pressioni commerciali indebite e caricati del peso di difendere la reputazione della Banca nei rapporti con la clientela.
Siena, 4 giugno 2013 LA SEGRETERIA