Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro

In italia tre vittime al giorno e incidenti in aumento

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) in memoria delle vittime degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali.

Quest’anno, lavoratori, datori di lavoro, governi ed Enti di tutto il mondo attivi nel settore della salute e della sicurezza, in collaborazione con l’ILO, l’hanno celebrata il 28 aprile ponendo l’accento sulla necessità di creare una nuova «cultura della sicurezza» al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che provocano, in media, 6 000 morti al giorno.

Il tema scelto per la giornata mondiale nel 2023 è stato, dunque, il riconoscimento dell’ambiente di lavoro sicuro e salubre come principio e diritto fondamentale del lavoro.

Quest’anno, poi, la celebrazione ha coinciso con il trentanovesimo anniversario di una delle peggiori catastrofi chimiche mai avvenute: nel 1984 a Bhopal (India) l’esplosione della fabbrica di pesticidi della Union Carbide uccise 2.500 persone e ne ferì oltre 200.000 nell’arco di poche ore, causando negli anni successivi altri 20.000 morti.

In un rapporto speciale intitolato “Lavoro sicuro e cultura della sicurezza”, l’Ufficio Internazionale del Lavoro ha rilevato che nonostante la tragedia di Bophal abbia suscitato una presa di coscienza sui pericoli degli incidenti industriali, il rischio che accadano altri incidenti analoghi è tuttora presente e richiede una risposta su larga scala.

Ogni anno, infatti, le sostanze pericolose causano la morte di 400.000 persone ma, secondo l’Ufficio Internazionale del Lavoro, questa cifra rappresenta solo una parte del numero annuale di incidenti mortali sul lavoro. Questi dati allarmanti dimostrano la necessità di adottare misure di prevenzione più efficaci traendo spunto dalle Convenzioni e dalle misure di sicurezza concrete formulate dall’Ufficio Internazionale del Lavoro.

Analizzando i dati Inail pubblicati in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che si è celebrata insieme alla Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, anche in Italia il bilancio per la sicurezza sul lavoro è decisamente nero.

Morti sul lavoro

Secondo i dati Inail le persone che nel 2022 hanno perso la vita sul lavoro sono 1090 in calo del 10,7% rispetto all’anno precedente, quando le vittime sono state 1221 ma sostanzialmente uguale al 2019, periodo pre-Covid, quando erano state 1089.

Infortuni sul lavoro

Il numero di infortuni in occasione di lavoro continua a crescere. Nel 2022, infatti, c’è stato un rialzo del 25,7% sul 2021, nonché del 25,9% rispetto al 2020 e dell’8,7% sul 2019. Sono saliti addirittura del 113,1% nel settore della Sanità e Assistenza Sociale e del 79,3% nel Settore del Trasporto e Magazzinaggio, senza dimenticare un rialzo del 55,2% nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione. Crescono pure gli incidenti che vedono protagoniste le donne, +42,9%, e lo fanno in modo decisamente più alto di quelli che vedono coinvolti uomini, comunque in aumento del 16%.

In Italia esiste un’enorme frammentazione del tessuto produttivo. Oltre l’80% degli infortuni si verifica in aziende al di sotto dei nove dipendenti. Le imprese piccole sono quelle che soffrono maggiormente le difficoltà economiche e la crisi, dunque, sono anche più in difficoltà quando si tratta di garantire la sicurezza. Sicuramente una delle cause scatenanti dell’aumento degli infortuni sul lavoro è da ricondurre ad abbattimento dei costi e aumento delle catene dei subappalti: più si subappalta, più si va a risparmiare, anche sulla sicurezza.

Infortuni in itinere

Anche gli incidenti in itinere – ossia nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto in cui il lavoro viene svolto – sono in aumento con +11,9%. Negli infortuni in itinere, il numero dei casi mortali è salito del 21 per cento.

Malattie professionali

Sensibilmente elevati anche i casi di infezioni di origine professionale: sono stati oltre 117mila nel 2022, a fronte di poco più di quarantaduemila nel 2021. In testa, per ovvi motivi in epoca Covid, le professioni sanitarie a partire dai tecnici della salute, seguiti da operatori socio-sanitari e medici. Al di là del Covid, però, sono quasi 61mila le patologie legate al lavoro, tra le quali circa 39mila riguardano il sistema osteo-muscolare.

Poi malattie del sistema nervoso, con oltre settemila denunce, e quelle dell’orecchio, quasi quattromila casi. Tumori con 1.630 casi denunciati e malattie del sistema respiratorio. Tra queste ultime, spiccano malattie della pleura e dei polmoni, la cui causa principale è da rincondurre all’amianto. Stando all’Istituto Superiore di Sanità, solo nel periodo 2010-2016, sono stati stimati 4.410 decessi all’anno attribuibili ad esposizione ad amianto.

Nel settore bancario e assicurativo un fattore di rischio emerso negli ultimi anni è quello legato alle patologie connesse ai cosiddetti fattori psico-sociali, primo fra tutti lo Stress Lavoro Correlato. I cambiamenti che hanno coinvolto il settore negli ultimi anni hanno determinato mutamenti organizzativi e il consolidarsi di pratiche gestionali che hanno fatto crescere in maniera esponenziale questo rischio specifico. Già nell’Accordo quadro europeo del 2004, lo stress lavoro-correlato (Slc) viene definito come “una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”. La letteratura in materia ha rilevato che Lo stress legato al lavoro rappresenta la seconda malattia professionale più diffusa nell’Unione Europea dopo il mal di schiena. In Europa ne è affetto un lavoratore su quattro; le donne risultano essere più colpite, ma per entrambi i sessi lo stress può rappresentare un problema in tutti i settori e a tutti i livelli di organizzazione.

Come ha denunciato la Segretaria Nazionale della Fisac/CGIL Chiara Canton in occasione dell’ultima Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, un elemento tra  i principali all’origine del rischio SLC sono le pressioni commerciali, pratiche di gestione degli obiettivi di budget che nel nostro settore sono diventate una vera e propria “piaga”.

Per questo nella piattaforma per il rinnovo del contratto dei bancari si è data grande rilevanza al tema dei carichi di lavoro e delle pressioni commerciali, nell’ambito della tutela della salute e del benessere dei lavoratori.

Conclusioni

Leggendo i nuovi dati sull’andamento infortunistico che abbiamo appena analizzato non possiamo non ribadire l’assoluta necessità di pianificare efficaci e mirate strategie di prevenzione che mettano in capo alle persone che lavorano strumenti di conoscenza, informazione e formazione efficaci e diretti.

Quindi, una crescita della sensibilità alla prevenzione a partire dalle scuole primarie e secondarie, con ore dedicate alla cultura della sicurezza che deve identificarsi con la cultura del rispetto: rispetto di sé stessi, degli altri, delle regole, dei doveri, delle responsabilità, dell’ambiente. Per un mondo del lavoro più sicuro e dignitoso, l’attività formativa deve ricoprire un ruolo centrale ed essere considerata, oltre che obbligo giuridico, un processo educativo e una misura generale di tutela.

Purtroppo i casi drammatici di studenti deceduti nell’ultimo anno durante periodi di alternanza scuola lavoro sono la prova innegabile di questa necessità. E’ evidente la mancanza di cultura della sicurezza e questa mancanza è ancora più grave e pericolosa perché investe le future generazioni, i cittadini di domani. Se veramente si vogliono preparare le generazioni future alla vita attiva, è necessario considerare il tema della cultura della Sicurezza sui luoghi di lavoro una materia di insegnamento propedeutica a questi momenti di formazione che, spesso, si concretizzano solo in un contatto brutale con una realtà lavorativa che considera la Sicurezza un costo, un optional a cui si può tranquillamente rinunciare.

Dipartimento Nazionale Salute e Sicurezza FISAC-CGIL

Was this article helpful?
YesNo

    Questo articolo ti è stato utile No

    Pulsante per tornare all'inizio
    error: Content is protected !!