Nel tardo pomeriggio del 2 maggio l’azienda ha avvisato i colleghi GBS ex CS – con un ritardo di oltre due mesi e a cose già fatte – che “a decorrere dal mese di marzo 2023, l’assegnazione dei buoni pasto sarà conforme a quanto previsto nel CIA Generali”, e che “i buoni pasto già riconosciuti, secondo la precedente normativa, nei mesi di marzo e aprile saranno conguagliati dal mese di giugno 2023”.
Questa comunicazione ha lasciato sgomenti i colleghi!
Il ritardato adeguamento ad un accordo già di per sé iniquo aggiunge la beffa al danno.
Questo “piccolo” episodio è significativo di come l’azienda affronti con freddo atteggiamento “ragionieristico” temi che invece meritano grande attenzione e sensibilità.
L’elaborazione dei cedolini paga non può essere affrontata come un mero esercizio scolastico di partita doppia…
I lavoratori meritano più attenzione e rispetto!
I colleghi ex CS oggi GBS hanno già subito da gennaio scorso una riduzione di stipendio – per la sostituzione dell’assegno NON assorbibile 2022 con il nuovo assegno assorbibile 2023 di importo sensibilmente inferiore – e a partire dal presente mese di maggio non percepiscono più il buono pasto la giornata del venerdì mentre i restanti quattro scendono a 7 euro.
A giugno, oltre a non vedersi riconoscere il buono spesa, questi colleghi vedranno applicata anche la trattenuta – con modalità che al momento non sono state rese note – per gli “indebiti” buoni pasto ricevuti nei mesi scorsi.
Chiediamo di soprassedere a questo conguaglio.
La Fisac CGIL continua a chiedere senso di responsabilità e ragionevolezza per riuscire a trovare soluzioni di equilibrio e di buon senso per tutti.
Milano, Roma, Verona, 10 maggio 2023
RSA Fisac CGIL Cattolica