Chi rifiuta il 25 aprile rifiuta la Carta costituzionale della nostra Repubblica ed i valori di libertà, democrazia e solidarietà che ci tengono insieme dopo la lotta di liberazione.
Mai come in questo momento diventano importanti, unificanti e decisivi gli insegnamenti della Resistenza, perché quei valori impregnano tutto il nostro pensiero e indicano le direttrici del nostro operato. E’ importante tenerli sempre al centro delle nostre riflessioni, evitando di dare tutto per scontato o, peggio, di dimenticare.
E’ indispensabile che questo elemento distintivo e originario sia vissuto e presente tra la gente che rappresentiamo, nei nostri ragionamenti, come base per conformare le nostre scelte.
Per parlare dell’oggi, infatti, è indispensabile sempre e comunque tessere un legame con la storia passata e con la lotta di liberazione del nostro Paese… una stella polare che ci deve guidare in un presente molto difficile, incerto, stretto tra guerra, crisi economica e disgregazione sociale, in cui prevalgono i nazionalismi, i sovranismi, gli egoismi individuali e collettivi.
C’è l’urgenza, anche e soprattutto verso le nuove generazioni, di rendere l’antifascismo una “pratica quotidiana”, che si manifesti in parole ed azioni di cambiamento, in un percorso collettivo che faccia vivere concretamente concetti come la solidarietà, la libertà, la giustizia sociale.
Gli ideali di quel grande movimento resistenziale sono oltremodo attuali e necessari, perché si contrappongono all’egoismo imperante, alla disgregazione del tessuto sociale e della solidarietà, con l’inevitabile conseguenza di maggiore sfruttamento e maggiori disuguaglianze, soprattutto per i soggetti più deboli ed emarginati.
Una disgregazione che, in ultima analisi, favorisce il ritorno del fascismo, strisciante o meno che sia.
Per questo si impone una netta condanna del fascismo!
Sono temi che riguardano tutti ed, a maggior ragione, interessano un sindacato come il nostro che, contro lo sfruttamento e per i diritti, combatte quotidianamente.
L’antifascismo ci parla di libertà, di autonomia, di inclusione, di accoglienza; antifascismo significa rifiutare, oggi come allora, un mondo in cui prevalgano l’intolleranza, il pregiudizio e l’emarginazione verso il diverso, verso i migranti, verso gli umili e gli ultimi; antifascismo significa battersi per una società più giusta.
Antifascismo, quindi, come baluardo dei fondamenti della nostra Repubblica, della democrazia, della Costituzione che compie 75 anni, ma anche come partecipazione, come coinvolgimento nelle scelte che ci riguardano, a partire dai luoghi di lavoro.
L’Antifascismo (con la A maiuscola), pertanto, è ancora uno dei progetti qualificanti della nostra azione, il necessario antidoto alla deriva sovranista ed all’egoismo individuale e collettivo con cui, in questi tempi così difficili e complicati, dobbiamo fare i conti.
Per tutto questo il 25 aprile saremo nelle piazze, in festa, a sostegno della democrazia, a difesa della Costituzione e per la pace.
Dipartimento Antifascismo